L'export di mandarini marocchini si 'scioglie' per il caldo estivo
Quello degli agrumi è considerato uno dei settori agricoli di maggior successo del Paese, grazie all'esportazione, 350 milioni di dollari di valuta estera, e alla garanzia di posti di lavoro. Questo non è passato inosservato. Anni fa è stato elaborato un piano per portare la produzione da 1,9 milioni di tonnellate del 2008 ai 2,9 milioni di ton nel 2018, un costo di 9 miliardi di dirham (1,2 miliardi di dollari), un terzo dei quali è pagato dal Governo. A dicembre dello scorso anno, il Paese nordafricano ha ricevuto, dalla Banca Mondiale, 200 milioni di dollari da investire nei settori agrumicolo e olivicolo. All'inizio dello stesso anno, il governo marocchino aveva autorizzato nuovi fondi per finanziare nuovi impianti, aumentandoli da 778 dollari a 1.162 dollari per ettaro.
Meno esportazioni
L'annata commerciale 2017/18, tuttavia, non passerà alla storia in termini di record, e nonostante i fondi disponibili e la volontà di investire, i dati raccolti sono deludenti. La causa va ricercata nell'insolito caldo dei mesi estivi, con conseguente raccolto più scarso, soprattutto nel settore dei mandarini. I dati sulle esportazioni per i piccoli agrumi sono inferiori di quasi 100mila tonnellate rispetto alla stagione precedente, con solo 420mila ton. Le esportazioni di arance sono diminuite da 163mila a 100mila ton; limoni/lime hanno registrato una perdita di 4.000 ton, realizzando 9.000 ton.
Le esportazioni sono tradizionalmente concentrate in Europa e in Russia, anche se gli esportatori sono alla ricerca di opportunità in altri mercati, come Medio Oriente e Africa sub-sahariana. Negli ultimi anni, gli esportatori hanno indicato, come fattori limitanti, i problemi relativi ai pagamenti con i clienti a sud del Sahara. Per l'export di mandarini, in questa stagione, le opzioni sul mercato americano sono limitate. Il Paese ha chiuso i suoi confini ai mandarini della regione di Berkane a causa dei rischi fitosanitari. La maggior parte delle esportazioni sono gestite da sette società che lavorano insieme con l'etichetta Maroc Select, all'interno del Fruit Board marocchino.
Secondo i rapporti, le perdite tra il 25 e il 30% riguardano le regioni di Agadir e Berkane. Sebbene nel Paese siano coltivate quasi 50 diverse varietà, le clementine risultano buone su circa la metà della produzione di mandarini. Gli ibridi come le Nardocott (Afourer) e Nova stanno diventando sempre più popolari. Per le arance, sono soprattutto le Maroc-Late e Navel a dominare. I coltivatori preferiscono la Maroc-Late per una più lunga durata di conservazione.