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Le albicocche autoctone de La Casa di Angiu' diventano anche confetture

"La Campania vanta una lunga tradizione nella produzione di albicocche, in Italia. La nostra azienda famigliare è impegnata da anni nella coltivazione di questo frutto delizioso, molto apprezzato sia per il consumo fresco che per la trasformazione". A dichiararlo è la dottoressa Antonella Dell'Orto titolare dell'azienda agricola La Casa di Angiù.


Antonella Dell'Orto, titolare dell'azienda agricola La Casa di Angiù.
Foto@Massimo Gugliuccello


"Sebbene l'attività sia specializzata soprattutto per il fresco, da qualche anno abbiamo cominciato la nostra piccola esperienza di trasformazione con due varietà autoctone di grande pregio".

La Casa di Angiù è una azienda agricola multifunzionale nata a Eboli nel 2011 e che, in sinergia con l'azienda di famiglia condotta dai fratelli Vincenzo e Massimo, coltiva frutti biologici e ortaggi nei circa 30 ettari di terreni. Agricoltura biologica, percorsi didattici per i bambini, ospitalità rurale, salvaguardia della biodiversità sono solo alcuni aspetti che caratterizzano un'azienda con una visione chiara che potremmo definire, in una parola, "multifunzionale".



"Ho un'idea chiara e consapevole di come fare agricoltura - sottolinea Antonella - Vivere e presidiare il territorio assolvendo alla funzione di custode della biodiversità e di sentinella è un compito che sento di dover assolvere come un imperativo categorico".

La famiglia di Antonella si occupa di agricoltura da due generazioni, e le albicocche rappresentano il prodotto di punta in particolare la cosiddetta "Pellecchiella", antica varietà vesuviana, coltivata in questo territorio da secoli.



I principali prodotti aziendali sono: albicocche bio (per consumo fresco, oltre a confetture e succhi); pomodori bio (da cui si ricavano anche conserve quali passata e pelati), ma anche alimenti e prodotti per la cura della persona ricavati dalle erbe spontanee.

"Le varietà autoctone di albicocche che trasformiamo - sottolinea Antonella - sono: la Pellecchiella, che per la levigatezza della sua buccia e la straordinaria dolcezza è la migliore in assoluto tra le varietà vesuviane, mentre la Jevulese è una varietà tipica di Eboli - anch'essa una cultivar autoctona - già iscritta nell'elenco delle specie a rischio di estinzione. Con quest'ultima abbiamo prodotto un numero limitato di confetture; fortunato chi è riuscito ad accaparrarsene qualche vasetto perché al momento non siamo in grado di garantire grosse produzioni. Ma stiamo provvedendo a censire le piante sparse della nostra piana e, per il futuro prossimo, la produzione potrà soddisfare le pressanti richieste".



"Trasformiamo albicocche biologiche, che raccogliamo al momento giusto della maturazione per poi trasformarle in confetture e in succhi di frutta. Da quest'anno abbiamo deciso di produrre succhi in modo ancor più naturale; quindi non abbiamo raffinato la polpa, al fine di concentrare la fibra; con il risultato di un prodotto più grezzo, oltre che lontanissimo dalle caratteristiche dei succhi in commercio con caratteristiche e processi di lavorazione industriali".



"In azienda puntiamo molto a sfruttare la naturale fertilità del suolo, favorendola con interventi limitati e soprattutto rispettando la stagionalità dei prodotti, che vengono coltivati tutti in campo aperto. I nostri frutti vengono trasformati in modo artigianale presso la cooperativa sociale Stalker che vede impegnati nelle attività produttive ragazzi con disabilità psichica supportati da tecnologi alimentari".

La maggior quota di mercato è rappresentata dal prodotto fresco, che viene commercializzato attraverso le organizzazioni di produttori cui l'azienda conferisce i frutti.



"Quest'anno le produzioni sono state buone – sottolinea Antonella - In quanto alla siccità che ha caratterizzato la stagione, ci stiamo attrezzando per utilizzare il minore quantitativo possibile di acqua mediante impianti di irrigazione a goccia. Un'irrigazione a basso impatto è potenzialmente in grado di ridurre sia i consumi d'acqua che quelli di energia".

"L'azienda è in continua evoluzione, con particolare attenzione alla sostenibilità, ma soprattutto a preservare e custodire le varietà a rischio di estinzione. L'obiettivo è sì rispondere alle esigenze del mercato, ma al tempo stesso posizionarci nell'ottica di agricoltori custodi della biodiversità".



"Presso la nostra azienda - conclude Antonella - è possibile adottare piante di albicocco biologico della varietà Pellecchiella. Consideriamo di grande rilevanza formativa soprattutto i percorsi didattici con i bambini che, al momento dell'adozione dell'albero, possono apporre su ciascuno di essi una targa in legno con il proprio nome. Durante l'anno interagiamo con loro, inviando delle foto in modo che possano partecipare alle fasi di sviluppo del proprio albero... e sarà come coltivarlo insieme! L'obiettivo è guidare i più giovani verso un'alimentazione sana ed equilibrata e verso scelte alimentari consapevoli, due aspetti imprescindibili dal rispetto della natura e dei suoi cicli".


Contatti:
La Casa di Angiù
Via Costa S. Giovanni snc
84025, Eboli (SA) - Italy
Tel.: +39 339 30 95 303
Mail: info@lacasadiangiu.it
Web: www.lacasadiangiu.it