I riscontri finora sono stati buoni, secondo il manager. "In alcuni areali pugliesi si sono registrate delle gelate e qualche capolino ne ha risentito; questi verranno destinati quasi sicuramente all'industria del trasformato. Sul prodotto a cavallo tra le province di Lecce e Brindisi, quello che stiamo esportando e che non è stato colpito dal gelo, posso dire che sta riscuotendo un discreto successo sulle piazze di destinazione; la qualità è buona".
A livello di prezzo, rispetto alla scorsa campagna, non si sottolineano grandi cambiamenti. La situazione è rimasta piuttosto stabile, leggermente tendente al ribasso. "Le quotazioni restano comunque non remunerative - sottolinea Romano - Sul mercato italiano si sta vendendo tra 0,45 a 0,55 euro per capolino; all'estero si arriva anche a 0,75-0,80 euro ma dipende dal Paese di riferimento e dai costi di trasporto". Solitamente il prodotto viene venduto in cassette di legno da 25-30 pezzi, abbastanza sgambato.
Oltre al carciofo, l'azienda sta commercializzando cavolfiore. "Attualmente, il mercato dei cavolfiori è più depresso rispetto a quello del carciofo. I prezzi si aggirano su 4,00-4,50 euro in partenza per cassetta da 6 pezzi. Per la confezione da 8 cespi si parla di circa 0,50 euro in più - continua il manager - Con il cavolfiore, il panorama di destinazione all'estero è più vario: bene Paesi Bassi e Germania, ma anche Paesi dell'Est, come Serbia, Repubblica Ceca, Slovacchia e Polonia. In questi mercati esportiamo, inoltre, cavolo verza, cavolo rapa e romanesco".
La Ro.Gr.An esporrà al Fruit Logistica 2018 (Berlino, 7-9 febbraio, Hall 4.2 - Stand A-05) e, per l'occasione - clima e ciclo produttivo permettendo - dovrebbe essere presente con una varietà di cetriolo, tipico dell'areale di Lecce (nella foto sotto). "E' una cultivar poco conosciuta - spiega Romano - con la quale abbiamo effettuato delle spedizioni di prova nella scorsa stagione, riscuotendo un successo insperato. Vorremmo valorizzare il prodotto più possibile in quanto si differenzia notevolmente dai cetrioli attualmente presenti sul mercato. Risulta, infatti, più gustoso. Il prodotto è coltivato sotto serra, le coltivazioni sono state programmate in maniera mirata con raccolta dal mese di febbraio in poi".
Questo particolare cetriolo ha un nome diverso a seconda del comune pugliese in cui lo si vende, ma come spiega il manager, tra i progetti c'è quello di qualificarlo in maniera distintiva. "Sarebbe più semplice chiamarlo cetriolo salentino o cetriolo leccese".
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