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In questo periodo la produzione al nord è al di sotto delle aspettative

Asparago: una panoramica sulla situazione italiana ed europea

L'asparago è una specie che in Italia ha trovato sempre una elevata adattabilità alle diverse condizioni di clima e di terreno. Basti pensare che è presente praticamente in tutte le regioni italiane, sia come asparago coltivato, ma anche come asparago selvatico spontaneo.

Nel nord d'Italia ad oggi le quantità in commercio sono al di sotto delle richieste. A Bassano, una delle zone più vocate per la produzione con un prodotto a marchio, il prezzo medio delle ultime settimane si aggira sui 13-14 euro/kg all'ingrosso.

"La coltivazione degli asparagi - spiega Luciano Trentini, uno degli otto tecnici esperti del gruppo Befve & Co che operano in collaborazione fra loro - a livello nazionale oggi interessa una superficie in produzione di poco superiore agli 8.000 ettari (stime) e trova la massima diffusione nella regione Puglia (circa il 50 % della produzione italiana), seguita dal Veneto (25% circa), dall'Emilia-Romagna (7%), dalla Toscana (3%). La presenza di asparagi in tante altre regioni italiane è la confermata dalle numerose denominazioni di qualità richieste dall'Italia all'Unione europea".

Gli asparagi ad oggi riconosciuti dall'Unione europea sono l'asparago Bianco di Bassano DOP), l'asparago Bianco di Cimadolmo (IGP), l'asparago di Badoere (IGP), L'asparago di Cantello (IGP), l'asparago Verde di Altedo (IGP), l'Asparago verde di Canino (IGP), accanto a tante altre denominazioni locali DE.CO (Denominazioni Comunali). La produzione dell'asparago trova un notevole sviluppo non solo in Italia, ma anche in numerosi paesi del mondo come, nel Sud America (Perù e Cile) negli Stati Uniti e nel Messico, in Cina.

In Europa sono molti i Paesi produttori di asparagi ad esempio la Germania (primo produttore), seguito dalla Spagna, dall'Italia, dalla Francia, dalla Grecia. Commercialmente, a livello mondiale sono preferiti gli asparagi bianchi trasformati e freschi, mentre in Italia quelli più consumati sono quelli verdi (freschi e congelati).

"Nel nostro Paese - prosegue Trentini - la produzione di asparagi bianchi avviene quasi esclusivamente in Veneto e Friuli Venezia Giulia. Quelli violetti invece venivano coltivati prevalentemente in Liguria ma, con l'avvento degli ibridi, la coltivazione degli asparagi viola si sta diffondendo anche in altre aree. L'asparago è il classico prodotto della stagione primaverile (da marzo a giugno); si raccoglie prima o dopo a seconda delle aree produttive (Nord, Centro, Sud e Isole) oppure in funzione delle tecniche di coltivazione: sotto grandi serre anche fotovoltaiche, sotto tunnel, in piccolo tunnel o a piano campo".

E conclude: "E' una coltura che in questi ultimi anni ha avuto un andamento produttivo e commerciale altalenante dovuto in particolare ai problemi causati dalla pandemia, dal cambiamento climatico, e dalla carenza di manodopera. Elementi questi che in qualche modo hanno ridotto il potenziale produttivo e commerciale della specie".