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Il produttore pugliese Leonardo Cedola

"Chiudiamo la campagna dei carciofi in netto anticipo"

Tutto sommato, molti produttori definiscono l'attuale campagna cinaricola 2023/24 abbastanza positiva, malgrado l'andamento climatico mite e asciutto registratosi per l'intero periodo di raccolta abbia inevitabilmente generato difficoltà in campo e nei magazzini ortofrutticoli.

"Dalla prima decade di marzo non raccolgo più carciofi per il mercato del fresco - precisa il produttore pugliese Leonardo Cedola - I volumi infatti vengono interamente destinati all'industria, con quotazioni nella norma che si aggirano intorno ai 0,07-0,08 €/capolino. L'annata 2023/24 è dunque agli sgoccioli: credo di continuare per un altro mese scarso, terminando così con un anticipo di circa 50 giorni rispetto alla stagione passata. È stata una campagna contrassegnata da temperature anomale e da un generale incremento delle spese di irrigazione. Noi coltivatori non abbiamo mai smesso di dare acqua alle piante, anche nei mesi di dicembre e gennaio. Altalenanti invece i prezzi di vendita: si è passati da 0,12 €/capolino di metà gennaio a 0,25/30 di inizio febbraio, per poi scendere intorno a 0,15 €/pezzo alla fine dello stesso mese. Il prodotto d'importazione si è mostrato forte anche quest'anno".

Il carciofo resta un articolo prettamente invernale, ma se a mancare è proprio il freddo, il consumo tende a ridursi. "Da una parte le richieste si sono mostrate poco vivaci, mentre dall'altra, le disponibilità della merce sono state notevoli per buona parte della raccolta, proprio perché le temperature miti hanno accelerato la crescita delle carciofaie. Abbiamo sempre lavorato, con turnazioni di raccolta ristrette. I capolini che avremmo dovuto raccogliere in 10 mesi, sono stati commercializzati, nei diversi canali, in un arco temporale più breve, circa 8 mesi. Le piante sono esauste. La stagione si chiude comunque in positivo, ma le preoccupazioni riguardano quella che verrà. La scarsità delle risorse idriche, con inverni ormai carenti di piogge, sta diventando un serio problema e non solo per il carciofo".