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Proteggere i consumatori contro le dichiarazioni ingannevoli

Il Parlamento europeo ha adottato la sua posizione sull'istituzione di un sistema di verifica e di pre-approvazione per le dichiarazioni ambientali per contrastare l'uso di annunci ingannevoli. Le imprese dovrebbero presentare delle prove prima di poter commercializzare i propri prodotti come "biodegradabili", "meno inquinanti", "a risparmio idrico" o "a base di materie prime biologiche". La direttiva, adottata in prima lettura con 467 voti favorevoli, 65 contrari e 74 astensioni, integra la norma europea, già adottata, che vieta il greenwashing (ambientalismo di facciata).

Nell'adottare questa relazione, il Parlamento risponde alle aspettative dei cittadini affinché l'Unione europea introduca un'etichettatura trasparente per tutti i prodotti in merito alla loro sostenibilità e impronta ambientale, e sensibilizzi le imprese e i cittadini su come comportarsi in modo più sostenibile.

Il relatore della commissione per il mercato interno Andrus Ansip (Renew, EE) ha dichiarato: "Gli studi dimostrano che oltre il 50% delle dichiarazioni ambientali sono vaghe, fuorvianti o infondate. Non possiamo parlare di consumatori soddisfatti se ogni altra affermazione ecologica è falsa. Non possiamo parlare di parità di condizioni per i nostri imprenditori se alcuni attori di mercato stanno barando. Credo che la direttiva adottata oggi (si legga 12 marzo 2024) sia equilibrata: porterà chiarezza ai nostri consumatori ed è meno onerosa per i professionisti rispetto alla valutazione caso per caso".

Il relatore della commissione per l'ambiente Cyrus Engerer (S&D, MT) ha dichiarato: "È giunto il momento di porre fine al greenwashing. La nostra posizione pone fine alla proliferazione di dichiarazioni ecologiche fuorvianti, che hanno ingannato i consumatori per troppo tempo. Faremo in modo che le aziende dispongano degli strumenti giusti per adottare pratiche di sostenibilità autentiche. I consumatori europei vogliono fare scelte sostenibili. Tutti coloro che offrono prodotti o servizi devono garantire che le loro dichiarazioni siano verificate scientificamente".

Termini, sanzioni ed esenzioni per le microimprese
Il Parlamento vuole che le dichiarazioni e le relative prove siano valutate entro 30 giorni, ma le dichiarazioni e i prodotti più semplici potrebbero beneficiare di una verifica più rapida o più semplice. Le microimprese non sarebbero coperte dalle nuove norme e le PMI beneficerebbero di un anno in più per conformarsi rispetto alle imprese più grandi.

Le imprese che infrangeranno le regole potranno subire sanzioni, come l'esclusione temporanea dalle gare d'appalto pubbliche, la perdita dei propri ricavi e ammende pari almeno al 4% del loro fatturato annuo. Questa è la proposta dei deputati. Il fascicolo sarà seguito dal nuovo Parlamento dopo le elezioni europee che si terranno dal 6 al 9 giugno 2024.

Fonte: europarl.europa.eu

Data di pubblicazione: