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Dati ITA.BIO

Settore biologico, il Benelux presenta potenziali opportunità per le imprese italiane

"Per il biologico, l'export è una dimensione fondamentale. La Germania si conferma al primo posto assoluto come mercato di destinazione dei prodotti bio italiani (food+wine). Seguono Benelux e Paesi nordici. Il Benelux - Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo - è un mercato composito e rientra nella top-3 delle destinazioni più promettenti per il biologico italiano".

A riferirlo, durante il webinar "Internazionalizzazione del BIO Made in Italy: focus Benelux", è stata Silvia Zucconi, chief operating officer Nomisma. L'evento fa parte del progetto ITA.BIO, la prima piattaforma a supporto dello sviluppo strategico del biologico italiano sui mercati internazionali, promossa da FederBio e ICE a cura di Nomisma, con con dati e informazioni utili per l'internazionalizzazione dei prodotti bio italiani.

L'analisi sulla specifica area geografica ha confermato che il trend del settore biologico è positivo nel lungo periodo su tutte le nazioni considerate: i Paesi Bassi contano oltre 1,4 miliardi di euro di vendite di prodotti biologici nel 2022 (+81% rispetto al 2012) e rappresentano il primo mercato europeo per import di prodotti bio. In Belgio, il biologico sfiora il miliardo, con una variazione a tre cifre negli ultimi dieci anni (+144% nel 2022 rispetto al 2012). Il Lussemburgo, seppur con una quota di mercato evidentemente più ridotta (164 milioni di euro), è il Paese dell'area con l'incidenza del bio sul totale della spesa alimentare più elevata (8% rispetto al 4% del Belgio e il 4% dei Paesi Bassi) e la spesa pro-capite per prodotti alimentari bio più rilevante (259 euro a persona, contro gli 81 euro dei Paesi Bassi e gli 84 euro del Belgio).

"Da notare è il dato relativo all'Italia, che nel 2022 si ferma a una spesa pro-capite di circa 60 euro", ha sottolineato Zucconi.

La survey originale sui consumatori del Benelux realizzata da Nomisma ha mostrato come la crescita degli acquisti bio in questi mercati sia guidata da una consumer base abbastanza giovane e sensibile al tema della sostenibilità, ma sempre con grande attenzione al prezzo. Valore aggiunto in termini di sostenibilità ambientale e sociale, di sicurezza alimentare e una maggiore qualità percepita (in termini organolettici, ma anche di proprietà nutrizionali) sono i fattori che hanno spinto il 72% dei consumatori ad aver acquistato prodotti alimentari bio nell'ultimo anno. La propensione all'acquisto di prodotti biologici è più elevata in specifici cluster di popolazione: si tratta di famiglie con figli piccoli, con redditi medio alti e con un buon livello di istruzione. Il canale privilegiato di acquisto del biologico in Benelux è senza dubbio il supermercato, tanto che il 78% degli acquirenti passa principalmente per questo canale.

Nella top-3 delle categorie merceologiche preferite dagli amanti del biologico in Benelux troviamo al primo posto frutta e verdura (per il 43% il biologico rappresenta la prima scelta), seguita da latte (32%) e baby food (32%). L'Italia è sul podio nella classifica dei Paesi da cui provengono i prodotti alimentari di maggiore qualità, nel percepito dei consumatori. A guidare gli amanti dei prodotti biologici italiani nell'acquisto vi sono in primo luogo la marca del produttore e la provenienza 100% italiana delle materie prime. Rilevante anche il packaging sostenibile e la presenza di un marchio biologico.

"Informazioni e comunicazione giocano un ruolo fondamentale nell'accrescere l'attuale consumer base di prodotti biologici italiani: il consumatore del Benelux chiede maggiori garanzie rispetto alla provenienza e alla tracciabilità dei nostri prodotti, tanto che l'idea di un marchio bio italiano che certifichi l'origine 100% made in Italy delle materie prime è una iniziativa accolta positivamente da parte del 49% dei consumatori" ha commentato Zucconi.

"Come dimostrano i dati, il mercato del Benelux presenta potenziali opportunità per le imprese italiane che operano nel settore biologico. Nonostante il peso significativo del fattore prezzo nelle scelte di consumo in quest'area, il consumo di prodotti biologici, mediamente più cari, è in crescita. A spiegare questa tendenza sono fattori come una crescente consapevolezza dei consumatori circa l'agricoltura biologica e un'attenzione alla qualità dei prodotti, percepita superiore nel biologico. In questo contesto, a fronte di un crescente interesse da parte delle aziende biologiche italiane verso questo mercato, il nostro ufficio di Bruxelles organizza ogni anno la partecipazione di collettivi di aziende alla fiera Biobeurs, una borsa dedicata al bio dove si riunisce l'intera filiera del biologico e altri eventi in Benelux in favore del settore agroalimentare italiano, che vedono sempre la partecipazione di numerose aziende del settore bio", ha aggiunto Tindaro Paganini, direttore dell'Ufficio ICE Bruxelles.

Tra le "Storie di successo", c'è Kiwiny
"Small is beautiful è il mio motto: le cose piccole sono belle, infatti, perché si possono controllare. Un imprenditore deve saper controllare il mercato e gestirlo, comunicare e intervenire se ci sono problemi. Il Benelux è un mercato attento, come quello tedesco, e con una capacità di spesa molto alta. Negli ultimi anni, però, qualcosa è cambiato. Così come nel resto del mondo, anche in Benelux operatori e consumatori finali guardano al prezzo. Soprattutto da quest'anno abbiamo visto e notato un rallentamento delle vendite, dettato anche da fattori legati all'instabilità giornaliera in cui viviamo. Chi ha un brand e, nel corso degli anni, ha investito in un percorso di 'educazione' al proprio prodotto, oggi riesce a difendersi. Altrimenti sarebbe fuori dai giochi".

Ad affermarlo è stato Philipp Breitenberger, responsabile commerciale di Sapori di Marca, cooperativa istituita a settembre 2015, con associati dislocati nel nord-est e nel sud dell'Italia e che si presenta nel mercato globale quale licenziataria del brand italiano per il kiwi biologico (verde, giallo e, in minima parte, anche rosso) e per il trasformato a base di kiwi, Kiwiny. L'attività della famiglia Breitenberger è stata selezionata tra le "Storie di successo" portate all'evento, per il percorso di innovazione e sviluppo realizzato.

E, orgoglioso della menzione, Breitenberger ha evidenziato: "Non dobbiamo permettere che l'Italia venga sorpassata da Grecia o Spagna. In ortofrutta, stiamo già facendo i salti mortali, perché c'è da fare i conti con fitopatie e calamità climatiche. Gli imprenditori come noi si stanno adattando, introducendo innovazione, know how e diversificazione delle produzioni sul territorio italiano. Questo però non basterà. A livello commerciale, dovremo diversificare gli investimenti. Come Sistema Italia, purtroppo quest'anno perderemo il primato a livello europeo in produzione di kiwi, a favore della Grecia".