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CREA di Acireale

Ibridi di agrumi con le caratteristiche richieste dal mercato

Gli agrumi appartengono alla famiglia delle Rutaceae che comprende circa 250 specie. Il genere più conosciuto è senza dubbio il genere Citrus, al quale appartengono tutti gli agrumi di interesse commerciale. Tuttavia, a molti altri generi all'interno di questa famiglia è riconosciuta una rilevanza diversa dai comuni "agrumi" ma non per questo trascurabile. Ne parla Paola Caruso, primo ricercatore presso il CREA di Acireale nell'approfondire il tema, tra agrumi e ornamentali.

Paola Caruso

"Quando parliamo di agrumi nella nostra quotidianità - esordisce la ricercatrice - ci riferiamo in automatico all'arancia, al mandarino, al limone, alle clementine, che sono quelli che da sempre consumiamo nelle nostre case nel periodo invernale. Verso gli agrumi c'è, sempre più, una grande attenzione del consumatore da un punto di vista salutistico; inoltre, questi frutti suscitano spesso curiosità per alcune strane forme e vengono perciò spesso utilizzati per decorare le nostre case e i nostri giardini".

Selezione di agrumi, ornamentali e per uso alimentare (clicca qui per ingrandire la foto)

Da sempre il CREA di Acireale è impegnato in un intenso programma di breeding sugli agrumi di interesse commerciale, nel tentativo di ampliare maggiormente il calendario di maturazione e per offrire ai produttori, agli agricoltori e al consumatore nuovi ibridi con caratteristiche richieste dal mercato.

"Parallelamente, da circa un ventennio il nostro Centro svolge anche un programma di breeding di agrumi ornamentali - prosegue Caruso - infatti nonostante limone, kumquat e calamondino continuino a farla da leone in questa fetta di mercato, si cerca di offrire ai vivaisti la possibilità di nuove proposte derivanti da incroci e selezione di specie e accessioni della collezione di Germoplasma del CREA di Acireale. Molti generi affini a Citrus includono specie di grande importanza ornamentale e non solo".


Arcobal

Eccolo l'elenco dei generi affini a Citrus

  • Il genere Murraya le cui specie sono usate soprattutto in oriente per scopi medicinali ed ornamentali molto conosciuta Murraya paniculata detta anche "orange jasmine" per l'intenso profumo dei suoi fiori e Murraya koenigii conosciuta come "Kerry plant"; infatti, dalle sue foglie essiccate specialmente i nativi di India e Sri Lanka producono una spezie notevolmente consumata.
  • Severinia bauxifolia ottima proposta per la costituzione di siepi.
  • Eremocitrus glauca, molto interessante per il suo valore ornamentale ma anche molto studiata per la sua tolleranza ad alcune malattie emergenti come il Huanglongbing, il genere Clausena legato soprattutto alla cucina e medicina tradizionale cinese, resistente ad alcune importanti malattie degli agrumi come il Cancro batterico ed il Huanglongbing.
  • Glycosmis pentaphylla usata soprattutto a scopo ornamentale, infatti, in ambienti dove è ben adattata, fruttifica e fiorisce quasi tutto l'anno, questa specie è anche chiamata bacca di gin per il suo sapore simile a questa bevanda, è nota principalmente per l'uso locale come alimento e medicinale infatti è attiva contro alcuni batteri gram-positivi e gram-negativi.
  • Microcitrus australasica molto diffusa negli ultimi anni, conosciuta come "caviale di limone", alquanto usata attualmente nella cucina gourmet, ne esistono diverse varietà differenti per forme e colori, infine Faustrime un ibrido trigenerico tra: Citrus, Microcitrus e Fortunella.

Limone Meyer x Amoa 8

"Il CREA ha prodotto e patentato molti ibridi di interesse commerciale ed ornamentale – dice ancora la ricercatrice - Tra quelli ornamentali merita una nota di rilevo l'"Arcobal", patentato nel 2012, è un ibrido ottenuto dall'incrocio tra il limone Meyer × l'Arancio doppio sanguigno. Il frutto presenta delle striature rosso porpora che lo rendono assolutamente unico e idoneo all'uso ornamentale".

Arance tarocco

Un altro ibrido molto promettente è derivato dall'incrocio tra il Fortunella margarita × l'Eremocitrus glauca. La pianta ha il portamento simile ad un salice piangente ed i frutti somigliano a dei kumquat gialli.

Sopra, a sx: Fortunella margarita × Eremocitrus glauca; a dx dettaglio del frutto. Sotto: Frutto di Kumquat ovale × Clementine rubino

"Mi piace, comunque, sottolineare – conclude la scienziata - che nella costituzione dei nostri ibridi, viene tenuto in considerazione anche l'aspetto edibile oltre che quello puramente estetico dei frutti, in tal senso è stato prodotto un ibrido dall'incrocio Kumquat × Clementine rubino che, oltre a presentare un aspetto attrattivo a maturità è molto aromatico ed ha un buon sapore che lo rende commestibile associando il valore ornamentale a quello alimentare. La pianta rappresenta un'interessante innovazione rispetto al genitore femminile (kumquat). Attualmente si trova in valutazione per determinare la sua potenzialità a livello commerciale".

Per maggiori informazioni:
CREA
di Acireale
Dr.ssa Paola Caruso
+39 3475071411
paola.caruso@crea.gov.it