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Focus sul mercato mondiale dei mandarini

La produzione di mandarini e agrumi nell'emisfero settentrionale si trova nella seconda metà della campagna, con il termine in vista per molti Paesi produttori. La varietà Orri Jaffa sta ottenendo i prezzi più alti in molti mercati. Israele riferisce di un buon inverno con clima mite, compresi livelli di pioggia da record che non hanno danneggiato gli alberi, ma hanno favorito la qualità. Nonostante le difficoltà legate alla manodopera per la raccolta, i volumi di esportazione hanno continuato a fluire per soddisfare la grande domanda dei mercati, soprattutto in Europa.

Nei principali mercati all'ingrosso italiani si possono trovare mandarini siciliani tardivi e clementine Hernandina spagnole e italiane. Sono disponibili anche i Nadorcott turchi e spagnoli e i Tango spagnoli. L'Orri israeliano viene venduto a più di 3 euro al kg. La stagione italiana potrebbe finire prima del previsto. La Grecia sta registrando una buona domanda, ma ha una gamma varietale molto ridotta rispetto a Spagna e Italia. I prezzi dei Nova sono diminuiti. In Francia emerge un quadro diverso, con vendite fluide. La seconda metà della campagna agrumicola è ben avviata. Il mercato francese vede la presenza di Tang Gold, Nadorcott, Orri e Murcot provenienti soprattutto dalla Spagna, con una piccola fornitura dal Portogallo.

Gli scioperi e le piogge nel sud della Spagna e del Portogallo stanno causando difficoltà e alcuni ritardi. Nei Paesi Bassi gli importatori stanno avvisando di evitare quantità eccessive di mandarini per sostenere le vendite. La stagione di Clemenules si è conclusa con la spedizione soprattutto di Tango e Nadorcott. I prezzi di listino si aggirano intorno ai 13-14 euro, ma un commerciante olandese mette in guardia che un range più realistico per mantenere lo slancio delle vendite è intorno ai 12-13 euro. In Germania, invece, l'offerta di Spagna, Turchia, Marocco, Egitto e Italia è superiore alla domanda. Molti commercianti stanno diminuendo i prezzi per evitare un eccesso di offerta. I commercianti affermano che la qualità non è stata affatto convincente.

La Spagna ha registrato prezzi bassi per i mandarini ibridi, soprattutto nella seconda parte della campagna rispetto alla scorsa stagione. L'Orri è ancora una volta il più richiesto quest'anno, anche se segna un calo dei prezzi: mentre un anno fa era quotato a 1,351 euro/kg, quest'anno registra una media di 0,950 euro/kg, che rappresenta una riduzione del 29,7%.

Negli Stati Uniti la domanda è buona e i prezzi di mercato sono forti, ma la pioggia ha portato complicazioni ai coltivatori californiani. Il loro raccolto di mandarini è in calo del 10-20%. È probabile che la stagione finisca in anticipo. Inoltre, la Central Valley ha un elevato carico di fitopatie, che potrebbe essere dovuto alle forti piogge dello scorso anno.

Nell'emisfero meridionale i produttori si stanno preparando per la prossima raccolta di agrumi a partire da metà marzo, con stime di raccolta in Sudafrica previste verso la fine di marzo e l'inizio di aprile. Un produttore sudafricano fa notare che i volumi di mandarini aumentano ogni anno e si prevede lo stesso anche per questa campagna. Attualmente i mandarini provengono dal Marocco. Le clementine dovrebbero iniziare intorno alla settimana 13, seguite da i Nova e i Leanri tra più di un mese. I mandarini tardivi entreranno in piena produzione entro le settimane 21/22 in Sudafrica. L'Uruguay si sta riprendendo dalla siccità con buone piogge che dovrebbero portare a un buon raccolto per la stagione 2024. Gli alberi sono pieni di frutti e gli esportatori sono pronti e ansiosi di iniziare la campagna, con le clementine per gli Stati Uniti. Inizio previsto a fine marzo/ inizio aprile.

Israele: Orri Jaffa molto richiesto
All'inizio di questa stagione le previsioni sul raccolto di Orri Jaffa indicavano 95.000 tonnellate (simili a quelle dell'anno precedente). Le condizioni dei frutteti a metà stagione sono le stesse. Tuttavia, la situazione commerciale è il risultato di una carenza di manodopera che ha un effetto diretto sulle quantità esportate, che sono inferiori per soddisfare la domanda minima di tutti i mercati.

Quest'inverno le condizioni meteorologiche sono state perfette. Ci sono state giornate piovose con temperature miti, molto al di sopra dello zero. Il fatto che ci siano stati solo venti leggeri ha permesso che i frutti restassero sugli alberi. La quantità di pioggia è stata tale da battere il record di precipitazioni degli ultimi 30 anni, con intervalli sufficienti per consentire il tempo di raccolta per un commercio regolare.

"La stagione è iniziata con una domanda elevata e una richiesta fenomenale di Orri Jaffa in tutti i mercati", afferma un rappresentante dell'Israel's Plants Production and Marketing Board.I consumatori cercavano Orri Jaffa in tutto il mondo, dall'Italia alla Francia, al Regno Unito e al Canada, agli Stati Uniti e al Giappone. Le esportazioni da Israele sono iniziate con due settimane di ritardo rispetto alla stagione precedente, con frutti che si potevano trovare nella maggior parte dei mercati a partire da metà gennaio. Le condizioni commerciali sono ancora buone.

"Gli esperti israeliani di ricerca e sviluppo, con la piena collaborazione dei coltivatori, continuano a cercare nuove varietà specifiche di Orri Jaffa nel tentativo di anticipare la produzione ai primi di gennaio. Nel Mediterraneo gli agrumi ibridi tardivi, facili da sbucciare, sono di tendenza e i coltivatori stanno aumentando gli areali di queste varietà. Lo abbiamo notato nell'emisfero meridionale e anche qui in Israele", ha dichiarato il rappresentante del Plants Production and Marketing Board.

Italia: mercato calmo, con domanda e offerta nella media
Sui principali mercati all'ingrosso italiani troviamo mandarini tardivi della Sicilia, clementine Hernandina spagnole e italiane, Nadorcott turchi e spagnoli, Tango spagnoli e Orri israeliani. La forbice di prezzo è ampia e vede la varietà Orri israeliana superare i 3 euro/kg. Il mercato è calmo, con domanda e offerta nella media.

Negli ultimi tre anni, in Italia la superficie coltivata a clementine è passata da 25.696 a 24.859 ettari (fonte dati Istat). Per quanto concerne la varietà "Comune", se la campagna 2022/23 si è particolarmente contraddistinta per le basse rese produttive e per una stagionalità ridotta dettata da una breve shelf-life, la stagione 2023/24 si è invece protratta fino a metà gennaio ed è stata caratterizzata da un buon livello gustativo, malgrado in alcuni territori agrumicoli si sia registrata un'alta percentuale di calibri ridotti, dovuti alla persistente siccità e alle alte e anomale temperature durate oltre sei mesi. I prezzi sono stati soddisfacenti.

Dalla metà di gennaio alla metà di febbraio è stata la volta delle clementine Hernandina, la principale varietà tardiva coltivata. Attualmente, è in corso la raccolta e vendita di mandarino-simili, con le cultivar Tang Gold e Nadorcott. La stagione potrebbe terminare prima del previsto.

Nella parte orientale della Sicilia è già iniziata, intorno al 20 gennaio scorso, la campagna di raccolta dei mandarini tardivi. Le pezzature sono medio-piccole e vanno dal 2 al 3, con partite di calibro 4. La produzione, in generale, non è abbondante a causa dei fattori climatici che hanno inficiato le rese, senza però alterare le caratteristiche organolettiche come gusto e profumazione che restano estremamente intensi. Se abitualmente le raccolte terminano anche a metà aprile inoltrato, quest'anno si prevede un anticipo di 15-20 giorni. Le quotazioni alla produzione in questo frangente ruotano intorno a 0,80 euro/kg per le partite migliori.

In particolare, la domanda di mandarino tardivo di Ciaculli supera di gran lunga l'offerta, al momento. "La stagione dovrebbe concludersi al 20 marzo. Si spera però di arrivare a Pasqua. Una particolarità: c'è crescente interesse da parte del settore industriale, che paga prezzi molto alti", dichiara un produttore.

Grecia: buona domanda, poca diversità varietale
La domanda di mandarini è molto buona, ma un problema serio è che la Grecia non ha la diversità varietale della Spagna o dell'Italia. Le varietà di mandarini sono limitate a Clemenules, Nova, Ortanique e Page. Si è registrato anche un calo dei prezzi dei Nova, dal momento che la gente preferisce mangiare le Clemenules. La produzione di mandarini è rimasta invariata rispetto alla stagione precedente, con dimensioni complessivamente buone.

Francia: vendite fluide
La seconda metà della campagna è ormai ben avviata. Attualmente sono presenti sul mercato le varietà Tang Gold, Nadorcott, Orri e Murcott, provenienti soprattutto dalla Spagna e un po' dal Portogallo. Le vendite sono fluide e i prezzi sono adeguati per questo periodo dell'anno. La difficoltà al momento risiede nell'offerta, in particolare a causa degli scioperi in Spagna e del tempo piovoso nel sud della Spagna e del Portogallo; difficoltà che hanno causato alcuni ritardi. I prezzi si attestano attualmente a 1,50 euro per i Nadorcott e a 1,80 per gli Orri, ad esempio.

Paesi Bassi: evitare di caricare quantità eccessive per sostenere le vendite
"La stagione delle Clemenules si è conclusa e ora stiamo spedendo prevalentemente Tango e Nadorcott. Mentre molti listini indicano prezzi intorno ai 13-14 euro, un intervallo più realistico per mantenere lo slancio delle vendite è di 12-13 euro. Inoltre, sono cauto nel non sovraccaricare le spedizioni, dato che il mio obiettivo è quello di offrire costantemente prodotti freschi", ha dichiarato un importatore olandese.

Le aspettative per la stagione agrumicola egiziana erano inizialmente alte. "Prima della campagna egiziana c'era una notevole concorrenza da parte dei fornitori spagnoli. Questo ha portato a un aumento della domanda in Egitto, ma sono emerse sfide pratiche".

Belgio: prezzi ai minimi storici per mancanza di domanda
Le cose sono molto difficili per i mandarini in questo momento, secondo un commerciante belga. "Non c'è domanda da parte del mercato. I prezzi sono storicamente bassi (l'anno scorso circa 0,95 euro/kg quando ha iniziato la Spagna, oggi sono intorno a 0,46 euro/kg). Sono molto contento che siamo riusciti a vendere ad Aldi quasi tutti i Tango e i Nadorcott che abbiamo comprato all'origine quest'anno, mentre il resto può essere venduto ai supermercati a prezzi 'normali'. Tutti i calibri (troppo) piccoli li stiamo vendendo a 0,06 euro/kg per la trasformazione in succo, perché altrimenti riceviamo solo 0,80 euro per 2,3 kg. Questo è il prezzo che ci costa la cassetta".

Germania: offerta superiore alla domanda
La domanda di mandarini e clementine provenienti dall'emisfero settentrionale è in netto calo. Vengono offerti prodotti provenienti da Spagna, Turchia, Marocco, Egitto e Italia, ma l'offerta è in generale superiore alla domanda. Pertanto, molti commercianti stanno diminuendo i prezzi per evitare un eccesso di offerta. Anche la qualità non è stata molto convincente. Per le clementine, l'offerta dall'Italia e dalla Spagna è diminuita sensibilmente.

Spagna: prezzi bassi per gli ibridi spagnoli
Analizzando i prezzi condivisi dal Consolato del Mercato di Valencia per ogni campagna, si osserva una notevole differenza nei prezzi dei mandarini ibridi, nella seconda parte della campagna, rispetto alla stessa data dell'anno scorso. L'Ortanique è attualmente scambiato a una media di 0,242 euro/kg, con una diminuzione di quasi il 26,5% rispetto al prezzo medio di 0,329 euro/kg pubblicato dalla Lonja nella sessione del 20 febbraio 2023.

L'Orri si conferma anche quest'anno il mandarino ibrido più ricercato, anche se segna un calo delle quotazioni: se l'anno scorso in queste stesse date era quotato a 1,351 euro/kg, quest'anno registra una media di 0,950 euro/kg, pari a una riduzione del 29,7%.

Infine, i prezzi fissati dal mercato del Tango e del Nadorcott si sono attestati a 0,475 euro/kg nell'ultima sessione del 19 febbraio, esattamente il 48,6% in meno rispetto a un anno fa, quando hanno registrato un prezzo medio di 0,925 euro/kg.

"Questo andamento dei prezzi è dovuto al fatto che le varietà precoci come Clemenules e Clemenvilla hanno avuto una produzione elevata: non essendoci state piogge in autunno non ci sono state grosse perdite, e le loro campagne sono state prolungate fino a gennaio", spiega un produttore valenciano.

"A questo si è aggiunto l'eccesso di offerta da parte di altri Paesi, come l'Egitto o il Marocco, che offrono mandarini in Europa a prezzi molto bassi, dal momento che hanno costi di produzione inferiori, il che significa che gli esportatori spagnoli devono vendere a prezzi più bassi sul mercato europeo. Anche nelle destinazioni d'oltremare dove arrivano anche i mandarini spagnoli, come il Canada, si sta notando che l'offerta da questi Paesi aumenta, il che ha fatto sì che tutti i mandarini che non raggiungono più quei mercati restino in Europa, amplificando questa situazione".

Nord America: la stagione rischia di concludersi in anticipo
La California ha un raccolto di mandarini in calo tra il 10 e il 20%, forse dovuto in parte al fatto che si tratta di una stagione di alternanza. Inoltre, a volte le recenti piogge hanno posticipato la raccolta e questo ha influito sull'offerta disponibile, anche se le aziende hanno spinto per raccogliere prima delle piogge.

Inoltre, nella Central Valley molte aree sono state colpite duramente dal tripide degli agrumi, e ciò potrebbe essere dovuto alle forti piogge dello scorso anno. Queste, infatti, hanno creato un ambiente in cui i tripidi si sono moltiplicati nelle aree erbose e sono entrati nei frutteti durante la fioritura. A loro volta, molti coltivatori hanno dovuto applicare fitofarmaci in modo aggressivo per tenerli a bada con il conseguente calo della quantità totale di frutta e un aumento dei volumi di frutta di qualità inferiore. Inoltre, la stagione degli agrumi in California potrebbe terminare prima del normale.

Nel frattempo, nella parte orientale degli Stati Uniti, anche varietà come Juicy Crunch, coltivate in Florida, termineranno la stagione con due settimane di anticipo, in parte a causa dell'inizio anticipato della campagna e della forte domanda di frutta. La domanda è buona e i prezzi di mercato sono solidi.

Sudafrica: la coltivazione è in pieno corso e la stima per la stagione arriverà a marzo o inizio aprile
In Sudafrica la raccolta è ancora sospesa, perché i mandarini non sono ancora maturi e le forniture provengono dall'emisfero settentrionale. "Stiamo ricevendo mandarini dal Marocco e sono bellissimi", dice un acquirente al dettaglio.

L'industria sudafricana degli agrumi ha appena iniziato a raccogliere i dati sulla produzione di mandarini per calcolare la stima del raccolto della nuova stagione (che sarà resa pubblica a marzo o aprile). "I volumi dei mandarini aumentano ogni anno a causa di nuovi frutteti e quest'anno probabilmente non sarà diverso - afferma un responsabile tecnico di un'azienda agrumicola - Tra un mese il quadro dei mandarini sarà molto più chiaro di quello attuale".

Le temperature elevate in tutto il Paese potrebbero causare un'incidenza maggiore di scottature solari, ma nei frutteti nel Limpopo e nel Mpumalanga non si sono riscontrati danni solari degni di nota. Le clementine iniziano intorno alla settimana 13, seguite dai Nova e dai Leanri tra più di un mese. I mandarini tardivi inizieranno ad aumentare entro le settimane 21 e 22.

Uruguay: un buon raccolto per il 2024
L'industria agrumicola uruguaiana si sta riprendendo dalla siccità, con precipitazioni abbondanti che porteranno a un buon raccolto 2024. La domanda del mercato statunitense è positiva e si spera di poter fornire mandarini di medie dimensioni a questo mercato chiave. La tariffa del 16% per i mandarini nell'Ue e nel Regno Unito avrà probabilmente un impatto sui volumi provenienti dall'Uruguay verso quei mercati. Gli alberi sono pieni di frutti e gli esportatori sono pronti e ansiosi di iniziare la stagione, che comincerà con le clementine per gli Stati Uniti, alla fine di marzo o all'inizio di aprile.

Perù: si guarda alla ripresa nella stagione 2024
In Perù la stagione dei mandarini si sta sviluppando molto lentamente a causa della produzione di varietà precoci che è diminuita per i problemi climatici dello scorso anno, secondo l'ente di settore ProCitrus. "Tuttavia, la produzione di varietà di media stagione e tardive è in ripresa; quest'anno si prevede un recupero dell'8% rispetto all'anno precedente. D'altra parte, anche l'esportazione di lime è in crescita e quest'anno supereremo le 35.000 tonnellate di esportazioni per questo prodotto".

"Le condizioni climatiche sono favorevoli in questo periodo e si prevede che il freddo arriverà in tempo per avere una buona campagna agrumicola. L'anno scorso il Perù ha esportato 255mila tonnellate di agrumi in tutte le sue categorie. Quest'anno si prevede che il volume esportato raggiunga le 275mila tonnellate", osserva ProCitrus.

Data di pubblicazione: