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Giovanni D'Agati, presidente del Consorzio del mandarino tardivo di Ciaculli:

"Campagna dal clima insolito, ma il prodotto è molto ricercato"

Quest'anno la domanda di mandarino tardivo di Ciaculli supera di gran lunga l'offerta, nonostante finora siano state distribuite 3.000 tonnellate di questi agrumi, in varie catene distributive. Il clima però ha reso e sta rendendo difficile la stagione. A fare un primo bilancio è Giovanni D'Agati, presidente del Consorzio "Il Tardivo di Ciaculli".

"Abbiamo carenza di pioggia e scarsa escursione termica tra il giorno e la notte, cui si è aggiunto un periodo di venti forti. Le temperature sono ancora troppo elevate per il periodo, ma la qualità del prodotto pian piano ha raggiunto il grado adeguato. Finora, sotto certi aspetti, la stagione è stata entusiasmante, perché non riusciamo a soddisfare tutti gli ordini. La definirei quasi un'annata da incorniciare - sottolinea D'Agati - Il Consorzio cresce ogni anno, sempre di più, e il nostro mandarino è molto richiesto. La nostra campagna agrumicola è iniziata a fine novembre 2023 con la varietà Avana, con la quale abbiamo proseguito fino al 10 gennaio 2024. In seguito si è passati subito al Tardivo, risultato in anticipo per via del clima e i cui volumi sono decisamente superiori all'Avana".

I quantitativi di mandarino tardivo di Ciaculli dovrebbero raggiungere un livello di 4.000 tonnellate di prodotto lavorato e la stagione dovrebbe proseguire almeno fino al 20 marzo. "Noi nutriamo speranze di arrivare fino a Pasqua, ma dipenderà dal clima e dalla qualità idonea del prodotto", dichiara D'Agati.

Una particolarità di quest'annata, secondo il presidente del Consorzio, è il crescente interesse da parte del settore industriale per il mandarino tardivo di Ciaculli. "Il nostro prodotto riceve grande attenzione dall'industria, per diverse proposte come succhi, canditi e preparazione di gelati, ma anche profumi, e questo ci fa enormemente piacere. Per il mandarino verde, utilizzato principalmente per i suoi oli essenziali, sono stati pagati prezzi molto alti: fino anche a 0,60 euro/kg. Questo ha però innescato meccanismi non proprio virtuosi, in quanto gli agricoltori hanno visto una remunerazione immediata. Ma se tutti optano per l'industria, il mandarino fresco chi lo porta sulle tavole dei consumatori? Specie ora che il Tardivo di Ciaculli sta vivendo un periodo di ripresa, con una richiesta in aumento, è necessario bilanciare il tutto".

"Nell'arco di 20 anni, il nuovo approccio che il Consorzio ha attuato nella produzione, distribuzione e commercializzazione del mandarino ha fatto riscoprire un agrume che prima non veniva valorizzato. Il prodotto sta offrendo nuova linfa a un indotto che rischiava di essere compromesso per sempre", conclude D'Agati.

Foto articolo fornite da Giovanni D'Agati

Per maggiori informazioni:
Consorzio "Il Tardivo di Ciaculli"
www.tardivodiciaculli.net