A gennaio 2024 l'inflazione evidenzia un lieve rimbalzo, salendo allo 0,8% dallo 0,6 di dicembre 2023. La moderata accelerazione del ritmo di crescita dei prezzi riflette l'andamento dei prezzi dei beni energetici regolamentati, la cui flessione su base tendenziale risulta, a gennaio, attenuata a causa dell'effetto statistico dovuto allo sfavorevole confronto con gennaio 2023. A rilevarlo è l'Istat in una nota sui prezzi al consumo, relativi al mese scorso.
Un contributo alla risalita dell'inflazione si deve, inoltre, al permanere di tensioni sui prezzi dei beni alimentari non lavorati, mentre il cosiddetto "carrello della spesa" continua a decelerare (+5,1%). Infine, l'inflazione di fondo si attesta a gennaio al +2,7% (da +3,1% del mese precedente).
La dinamica tendenziale dei prezzi dei beni alimentari rallenta lievemente (da +5,8 a +5,6%; +0,9% il congiunturale). Tuttavia per quanto riguarda la componente degli alimentari non lavorati, le tensioni sui prezzi determinano un'accelerazione del tasso tendenziale di crescita, che sale al 7,5% (da +7,0% del mese precedente; +1,0% su base congiunturale), contribuendo all'aumento in ragione d'anno dei prezzi del comparto dei beni. Al contrario, i prezzi degli alimentari lavorati evidenziano un profilo tendenziale in calo (da +4,9 a +4,5%; +0,9% rispetto a dicembre).
Frutta e verdura
Per quanto riguarda il comparto del fresco, accelera il ritmo di crescita su base annua dei prezzi degli ortaggi freschi o refrigerati diversi dalle patate (da +13,5 a +18,1%; +2,9% sul mese) e rallenta quello della frutta fresca e refrigerata (da +13,9 a +12,9%; +0,6% il congiunturale).
Per maggiori informazioni: www.istat.it