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Ue: ancora misure restrittive per Russia e Bielorussia

Ieri, 26 febbraio 2024, il Consiglio dell'Unione europea ha deciso di prorogare di un altro anno, fino al 28 febbraio 2025, le misure restrittive legate alla repressione interna in Bielorussia e al sostegno del regime alla guerra della Russia contro l'Ucraina. La decisione è stata presa sulla base della revisione annuale delle misure restrittive e in considerazione della continua repressione e del drastico deterioramento della situazione dei diritti umani in Bielorussia, nonché del continuo coinvolgimento del Paese nell'aggressione militare illegale della Russia contro l'Ucraina.

Le misure restrittive individuali comprendono il congelamento dei beni e il divieto di mettere a disposizione fondi. Le persone fisiche sono inoltre soggette al divieto di viaggiare. La Bielorussia rimane inoltre soggetta a sanzioni economiche mirate, tra cui restrizioni nel settore finanziario, del commercio, dei beni a doppio uso, della tecnologia e delle telecomunicazioni, dell'energia, dei trasporti e altro.

E lo scorso 23 febbraio, in vista del secondo anno dall'inizio dell'invasione su larga scala dell'Ucraina da parte della Russia, il Consiglio europeo ha adottato un tredicesimo pacchetto di misure restrittive nei confronti del regime di Putin, di coloro che sono responsabili di perpetuare la sua guerra di aggressione illegale, non provocata e ingiustificata, e di coloro che la sostengono in modo significativo.

Per quanto concerne, controlli e restrizioni all'import-export, il Consiglio ha aggiunto 27 nuove entità all'elenco di quelle che sostengono direttamente il complesso militare e industriale della Russia nella sua guerra di aggressione contro l'Ucraina. Queste entità saranno soggette a restrizioni più severe sulle esportazioni di beni e tecnologie a duplice uso, nonché di beni e tecnologie che potrebbero contribuire al potenziamento tecnologico del settore della difesa e della sicurezza della Russia. Alcune di queste entità hanno sede in Paesi terzi (India, Sri Lanka, Cina, Serbia, Kazakistan, Tailandia e Turchia) e sono state coinvolte nell'elusione delle restrizioni commerciali, altre sono entità russe coinvolte nello sviluppo, nella produzione e nella fornitura di componenti elettronici per il complesso militare e industriale russo.

Inoltre, la decisione amplia l'elenco dei prodotti soggetti a restrizioni che potrebbero contribuire al potenziamento tecnologico del settore della difesa e della sicurezza della Russia, aggiungendo componenti per lo sviluppo e la produzione di veicoli aerei senza pilota (UAV). Infine, l'Ue ha introdotto ulteriori restrizioni sulle esportazioni di beni che contribuiscono in particolare al potenziamento delle capacità industriali russe, come i trasformatori elettrici.

Per maggiori informazioni: www.consilium.europa.eu