La sensibilità crescente verso l'economia circolare e la tutela dell'ambiente, soprattutto nel settore ortofrutticolo, ha spinto l'industria a cercare materiali sostitutivi alla plastica. "L'impegno profuso nella ricerca di soluzioni sostenibili e di alta qualità si riflette nei nostri prodotti. Questi si distinguono per l'attenzione ai dettagli, con particolare enfasi sui piccoli imballi monoprodotto, come il cofanetto per meloni o per zucche sviluppato quest'anno per una gamma premium", dichiara Benedetta Zago, Direttore Generale e Responsabile del mercato ortofrutta del Gruppo Pro-Gest. Il gruppo cartario italiano, inoltre, ha studiato una serie di carte idrorepellenti con ottime performance a contatto con l'acqua, adatte a usi diversificati per prodotti ortofrutticoli ad alto contenuto di umidità.
Benedetta Zago
"Siamo stati pionieri degli imballi monoprodotto per meloni e angurie: è nel nostro Dna l'attenzione al prodotto, non solo inteso come alimento. Ogni ortofrutticolo ha caratteristiche intrinseche singolari. Se per mele e kiwi, la campagna è più lunga e programmata, per meloni, angurie, ciliegie, albicocche, fragole ad esempio è tutto più concentrato, con shelf life anche più corta. Oltre alla necessità di confezionare ogni prodotto in base alle sue specifiche esigenze, è fondamentale garantire una fornitura tempestiva, punto di forza di Pro-Gest, affinché le referenze possano essere consegnate in tempo al consumatore finale, preservando la loro freschezza e qualità", afferma Zago.
Gli imballi Pro-Gest, in grado di rispondere a specifiche caratteristiche, come la resistenza all'umidità e la capacità di affrontare sbalzi di temperatura, possono essere stampati fino a sei colori, in piccole e grandi dimensioni, grazie a linee produttive all'avanguardia e a controlli computerizzati. Un'attenzione al lato estetico che ha reso lo stesso packaging un motivo di maggiore attrazione sul mercato, a testimonianza di come un prodotto rifinito stia diventando sempre più un elegante cadeau per il consumatore finale.
A causa di trend di mercato che continuano a rallentare il settore post-pandemia, il 2023 non è stato un anno facile. "Il mercato in generale è stato un po' fermo e lo è, a volte, anche ora. Negli ultimi mesi dello scorso anno, abbiamo notato un fermento maggiore al sud Italia rispetto al nord. Le imprese delle Regioni settentrionali, essendo più propense all'export, hanno risentito di più della stasi venutasi a creare a livello europeo, rispetto agli anni passati - spiega Zago - Gennaio e febbraio, finora, non sembrano essere partiti male e quello che si è registrato, in occasione di fiere come Fruit Logistica e Marca, è la voglia di ripresa, di tornare a lavorare bene, in un clima positivo".
Futuro del packaging ortofrutticolo e posizione dell'Italia
"Con un fatturato di oltre 4 miliardi di euro e 8 miliardi di metri quadrati prodotti nel 2022, il nostro Paese si attesta come il secondo produttore di cartone ondulato in Europa, dopo la Germania - conclude Zago - L'Italia dovrebbe però guardare ai Paesi limitrofi. Penso, ad esempio, all'Albania che è un potenziale grande produttore ortofrutticolo, ma non di imballaggi, ma anche ai Paesi del bacino del Mediterraneo, Slovenia, Croazia, Francia, Marocco. Qui lo studio e il know how italiano mostrerebbero una marcia in più in termini di sviluppo di imballaggi ortofrutticoli".
Foto articolo fornite da Ufficio Stampa Pro-Gest
Per maggiori informazioni: www.progestspa.com