Algeria: produzione di agrumi minacciata dall'assenza di precipitazioni
Secondo lo stesso produttore, gli alberi, che producevano solitamente 200 chili di frutti nelle stagioni precedenti, produrranno quest'anno 50 chili al massimo.
I produttori di agrumi dell'area di Mitidja, 90 Km a sud dalla capitale, si sono visti costretti a utilizzare acque freatiche e pozzi per compensare l'assenza di piogge, con i maggiori costi che ciò comporta, dal momento che rende necessario l'acquisto di benzina che faccia funzionare le pompe, e di nuove condotte per alcune di loro. Le cisterne vanno riempite di acqua giornalmente.
Il produttore in questione ha anche dichiarato al 'New Arab' che alcuni produttori sono stati costretti a contrarre debiti o a coinvolgere i titolari dei finanziamenti nelle loro attività per ridurre al minimo le perdite.
Secondo le statistiche del ministero algerino all'agricoltura, lo scorso anno il Paese ha prodotto 8 milioni di quintali di agrumi, rispetto agli 11 milioni di quintali dell'anno precedente, dei quali il 74% di arance e il 6% di mandarini.
Il Ministero algerino ha attributo il calo produttivo alla siccità che ha colpito il Paese sin dalla fine del 2015, e che è proseguita fino a tutto il 2016.
La coltivazione di agrumi in Algeria comprende circa 40 specie. Nello specifico: 20 specie di arance, 15 di mandarini e 5 di limoni, che solitamente maturano tra la fine dell'autunno e l'inizio dell'inverno.
"La stagione agrumicola di quest'anno sarà segnata da un volume di produzione ancora più piccolo, e la mancanza di precipitazioni continuerà", ha detto Mohamed Alioui, presidente della Federazione Generale dei Produttori algerini.
"La speranza è di raggiungere 6,5-7 milioni di quintali, nel migliore dei casi", ha aggiunto. Prevede inoltre che i prezzi degli agrumi algerini subiranno aumenti inusuali, per via dello squilibrio tra domanda e offerta, affrontato in passato con l'importazione di agrumi, soprattutto da Francia e Spagna.
"Il consumo di agrumi è notevolmente aumentato in Algeria negli ultimi anni - ha spiegato - Il motivo è l'incremento della domanda di frutta per la produzione di succhi da parte sia di aziende private sia dei consumatori abituali, così come l'aumento dell'utilizzo di questo tipo di frutti nei dolci. Ne risulta che la superficie destinata a questa coltura si è ampliata fino a raggiungere 65 mila ettari".
Per quanto riguarda la possibilità che i produttori subiscano delle perdite, Taher Barji, direttore della programmazione e degli studi agricoli al Ministero, ha informato il 'New Arab' che, se questo accadrà, i produttori in questione potranno beneficiare di una misura di compensazione.
Fonte: alaraby.co.uk