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L'acqua va in vacanza e gli agrumi, piu' di tutti, ne pagano le spese

E' ancora presto per fare previsioni sulla campagna agrumicola, ma l'agronomo Corrado Vigo anticipa già che non ci sarà l'annata di "carica" prevista. "Come ci si aspettava, si è registrata un'abbondante fioritura, ma le condizioni climatiche sfavorevoli hanno giocato un ruolo determinante nella scarsa allegagione, riducendo la produzione. Questo vale per arance, mandarini e mandarino-simili. I limoni mostrano, invece, un andamento similare alle precedenti annate".

Ad aggiungersi alla riduzione produttiva (e quindi all'impossibilità di avere dati precisi sulla prossima campagna) c'è la siccità, con risorse idriche disponibili negli invasi ma non erogate. "Dal 25 luglio 2017, una buona parte dei territori serviti dai Consorzi di bonifica di Catania (9) e Siracusa (10), approvvigionati dalle acque invasate nella diga Don Sturzo, gestita dal Consorzio 7 Caltagirone, non hanno più possibilità di irrigare. Agrumeti, oliveti, frutteti, ortaggi, praticamente un'agricoltura irrigua diventa di colpo siccagna".

L'agrumicoltura, come è noto, ha un maggiore fabbisogno idrico.



Consultando il sito internet del Consorzio 7 Caltagirone, Vigo afferma di aver scoperto che,alla data del 14 aprile 2017, la disponibilità idrica della diga Don Sturzo era di 38.282.000 metri cubi di acqua, mentre al 12 luglio 2017 era di 30.540.600 di metri cubi, cioè quasi otto milioni di metri cubi in meno, ma ancora ben sfruttabile per la stagione irrigua.

"Facendo quattro conti e verificando che i prelievi siano iniziati verosimilmente alla data del 1 giugno scorso, ecco che gli otto milioni di metri cubi sono stati consumati in circa due mesi. Quindi per il mese di agosto e di settembre sarebbe stato possibile prelevare altri otto milioni di metri cubi ed erogarli. E invece? E' estate, è tempo di vacanze, e anche l'acqua va in ferie... con buona pace degli agricoltori gettati nello sconforto".