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Il Sudafrica esporta meno limoni in Europa

 Gli esportatori sudafricani, preoccupati per le implicazioni legate alle sanzioni che deriverebbero da eventuali rilevamenti di Citrus Black Spot (CBS) nei loro carichi spediti nella UE, stanno agendo con prudenza e inviando i propri limoni a Russia, Medio Oriente e Asia, e destinando all'Europa volumi inferiori del 20% rispetto al 2016.



"Dati gli ostacoli tecnici al commercio, l'Europa ha ricevuto un quantitativo di limoni (12% della produzione) nettamente inferiore al 2016 (32%)" dice Justin Chadwick, amministratore delegato della CGA - Citrus Growers’ Association.

Al contrario, la percentuale dei limoni inviati in Russia è aumentata dell'11% (17% dei volumi già inviati); con incrementi significativi anche in Asia (+6%, per un 19% del totale), mentre il Medio Oriente sta acquistando un robusto 47% di tutti i volumi di limoni spediti, con un aumento del 4%. "Il Medio Oriente è un mercato molto importante per l'industria sudafricana degli agrumi, soprattutto all'inizio della stagione".

Dei 6,9 milioni di cartoni da 15Kg di limoni confezionati a partire dalla fine della settimana 20, ne sono già stati spediti 5,2 milioni, in pari con lo scorso anno.
CGA si esprime sulla reintroduzione dei limoni argentini negli Stati Uniti
Justin Chadwick vede un segnale positivo nella decisione di riammettere i limoni argentini nel mercato statunitense. "Invia un messaggio importante per il commercio internazionale. Dal punto di vista del mercato, mostra un atteggiamento aperto nei confronti di percorsi tecnici per permettere al commercio internazionale di andare avanti e, allo stesso tempo, proteggere la produzione interna".

"Le preoccupazioni relative a organismi nocivi e malattie sono fondate. Lo comprendiamo - non stessi abbiamo mai avuto la mosca della frutta fino a 5-6 anni fa - e sappiamo che combattere una nuova malattia aggiunge diversi costi e seccature alla produzione. Il dipartimento statunitense dell'agricoltura ha considerato il tutto con attenzione, e impostato una procedura che minimizzi il contagio nell'industria nazionale".

Si spera che la vendita di limoni argentini sul mercato statunitense alleggerirà la pressione sugli altri mercati, considerato che si prevede che la produzione sudafricana raddoppi entro i prossimi 5 anni.

"Nell'ultimo anno sono stati aggiunti 1.000 ettari alla superficie destinata alla produzione di limoni senza semi Eureka, e contemporaneamente, in Portogallo, le piantagioni sono aumentate del 44%. (Questi dati potrebbero sotto-rappresentare il vero numero, dal momento che numerosi coltivatori di altre colture, come risposta alle ottime previsioni sui limoni, hanno convertito i propri vigneti o altri terreni agricoli in agrumeti di limoni.)

In vista dell'aumento produttivo, Chadwick guarda con ottimismo al mercato indiano. "Riconosciamo in esso un grande potenziale futuro per una serie di ragioni: l'enorme popolazione, in larga parte vegetariana, e con una forte cultura del consumo di ortofrutta, così come una classe media emergente. In passato ci sono stati dei problemi relativi alla applicazione dei regolamenti, che a volte risultano diversi da porto a porto di attracco. Tuttavia ci siamo molto impegnati con le autorità indiane per comprendere meglio i regolamenti e ritrasmetterli poi ai nostri membri. Infine, il governo indiano, sta accentrando una serie di attività per renderle più coerenti".

Per testare i requisiti necessari al trasporto, è stata appena inviata una partita pilota in India, molto simile a quella di pere inviata lo scorso anno. "E' per strada, arriverà a destinazione il più velocemente possibile, speriamo entro metà giugno. Per il momento, comunque, i volumi non aumenteranno in modo notevole", dice Chadwick.

Per ora il Sudafrica non esporta limoni negli Stati Uniti, per via del protocollo di trattamento a freddo sugli agrumi (così come per uva e drupacee) richiesto dal mercato, come misura preventiva nei confronti della carpocapsa. Si sa che i limoni, che normalmente sono resistenti all'MCA, sono invece particolarmente suscettibili ai danni da freddo.

"Speriamo che saremo in grado di esportare limoni in America secondo protocolli diversi, essendo loro aperti ad argomentazioni che abbiano un fondamento scientifico. Ma un cambiamento di questo tipo potrebbe richiedere anni", dice Piet Smit, della Favourite Fresh Exports, facente parte anch'essa del consiglio Summer Citrus, che rappresenta i coltivatori di agrumi sudafricani sul mercato americano.

Per maggiori informazioni:
Justin Chadwick
Citrus Growers’ Association of Southern Africa
Tel.: +27 13 765 2514
Email: justchad@iafrica.com
Web: http://www.cga.co.za/

Testo e traduzione FreshPlaza. Tutti i diritti riservati.
Data di pubblicazione: