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Masserie Masella: valorizzazione di prodotti a rischio di estinzione

Un obiettivo principale ad ampio spettro: preservare i sapori e i prodotti tipici di una determinata zona, valorizzare i produttori locali dediti a questa tipologia di materie prime sempre più rare, riunendoli in una comunità, conservare e portare avanti i processi di produzione tipici, inserendo originali combinazioni di sapore. E' una realtà aziendale, quella delle Masserie Masella, che si pone a difesa delle produzioni campane ormai rare della Valle Telesina, posta nel settore centro occidentale della provincia di Benevento, attraversata dal fiume Calore Irpino e dal torrente Titerno e con la presenza del Lago di Telese.



All'Azienda Agricola Masserie Masella non scherzano e tutta la famiglia fa quadrato lavorando sodo e sfruttando le conoscenze e l'esperienza dei fondatori che iniziarono in quel di Cerreto Sannita, in provincia di Benevento, con una trattoria che in questo 2017 è giunta a compiere 49 anni di vita.



Da quattro anni sono ufficialmente operativi come azienda agricola, anche se il progetto e l'esperienza hanno "qualche" anno di più sulle spalle. A curarlo direttamente sono Dino Masella e il cognato, Daniele Zoccolillo.



Nel "paniere" offerto da Masserie Masella, 21 confetture e due marmellate, otto sottolio, quattro tipologie di trasformazione del pomodoro fra passate e pelati, per finire con ceci secchi, Fagioli Cerati secchi (rarissimi e tipici del territorio) e il Mosto cotto, prodotto di nicchia trattato secondo metodi strettamente tradizionali e che l'azienda vende anche in Austria ordinato da un distributore nell'area di Graz.



"Quasi mezzo secolo di esistenza della trattoria e quattro di ufficiale operatività dell'azienda agricola – racconta Dino Masella – ma in famiglia ci si è sempre dedicati alla trasformazione della materia prima, dando vita a soluzioni di gusto fra la tradizione assoluta e le nuove idee di sapori che realizziamo combinando gli ingredienti della terra".



"Possiamo proprio definire i nostri prodotti a centimetro zero – continua Dino – Terreni e laboratori sono contigui, appena raccogliamo portiamo alla trasformazione, non c'è perdita di tempo né di spazio da percorrere oltre il dovuto. In tutto contiamo su nove ettari, lo spazio per il prodotto ortofrutticolo varia di anno in anno a seconda delle stagioni precedenti, della richiesta del mercato, delle nuove idee cui vogliamo dare vita. Oltre a questo, abbiamo anche una parte dedicata al cerealicolo, allevamenti di suini per produzione nostra di salumi, un ampio oliveto con 700 piante circa, necessario per la produzione di olio extravergine di oliva da utilizzare per i nostri sottolio".



"Quello che ci interessa è dare spazio e valorizzare le produzioni e le colture in via di estinzione – sottolinea Dino Masella – Penso per esempio al Pomodoro Guardiolo tipico di Guardia Sanframondi e della Valle Telesina, caratterizzato da buccia sottilissima, polpa dolce e molto succosa, ottimo per sughi freschi, per le passate di pomodoro o per la conserva, complesso da coltivare in biologico perché la pianta è molto sensibile. Altro esempi,o il Pomodoro Veneteco o Pomodoro d'Inverno che, al contrario dell'altro, ha buccia più spessa, poco succo, aspro e capacità di conservarsi fresco anche fino a metà inverno. Certo, dipende tutto da che tipo di stagione si manifesta".



"Altra tipicità, il Peperone Beneventano con estremità a tre punte, celebre per la sua preparazione culinaria con imbottitura, ma è ottimo anche fresco – descrive ancora – Fra i sottolio trattiamo, fra gli altri, l'asparago selvatico, broccoletti, cavolfiori, melanzane, la combinazione melanzane-peperoni, filetti di zucca, olive denocciolate. Poi sottolio di Sonchus asper o Crespino ruvido con foglie simili al Cardo e un fungo particolare, il Prugnolo (ndr.: Calocybe gambosa) o fungo di San Giorgio visto che secondo la tradizione popolare matura il 23 aprile o intorno quella data. Ha cappello liscio di colore bianco o nocciola, molto sodo e compatto".



Si tratta di un fungo saprofita, in diverse regioni considerato prelibato anche perché è fra i più saporiti: cresce nei prati o ai margini dei boschi, tra i cespugli di piante spinose come la rosa canina, il biancospino, il ginepro e il prugnolo da cui deriva il nome volgare del micete stesso.



"Le nostre confetture extra sono tante a cominciare da quella di Sambuco nero o quella di Ciliegie Don Mennato – dice Dino – e ci divertiamo fra le 21 tipologie anche con alcune soluzioni di abbinamento con spezie e con frutta secca".



Alcuni esempi di confetture extra, mela annurca tradizionale campana IGP da sola o con l'abbinamento alla cannella, zucca e zenzero, fichi e cannella, fioroni e nocciole, prugne selvatiche e mandorle, pere e prugne selvatiche, pere sia con pepe rosa che con pepe nero, mela cotogna, pomodori verdi, le classiche all'albicocca, prugne rosse, agrodolce di cipolla rossa, le marmellate di arance e di mandarini.



Diffusione italiana di tutti questi prodotti soprattutto in Campania, Marche, Liguria, il tutto inserito anche nel circuito Samex.



"Per salvaguardare sempre di più le piccole produzioni e le tipicità abbiamo dato vita alla Comunità di Territorio Valle Telesina – conclude Dino Masella – Siamo seguiti da vicino da Slow Food e fino a questo momento abbiamo radunato 16 produttori caratterizzandoci anche con produzioni come la Mela Annurca di Sant'Agata dei Goti oltre all'ortofrutta tipica locale, aggiungendo grani antichi, prodotti da forno da farine di questi grani, il fagiolo della Regina di San Lupo e l'Olio delle Colline Beneventane".

Contatti:
Azienda Agricola Masserie Masella s.a.s.
di Masella Bernardino & c.
via Pezzalonga, 42d
82032 – Cerreto Sannita (BN)
Dino cell.: 328 8726313
Daniele cell.: 349 8688158
Email: masserie.masella@gmail.com
Web: www.masseriemasella.it

Autore: G.G. per FreshPlaza
Data di pubblicazione: