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La Spagna si aspetta volumi di aglio simili a quelli dell'anno scorso

La municipalità spagnola di Montalbán ha recentemente ospitato l'assemblea generale della Commissione Nazionale per l'aglio, durante la quale sono state esaminate le previsioni di produzione, in base alla zona, e considerate anche la situazione e le prospettive di mercato.

Per quanto riguarda la superficie coltivata, il numero di ettari è aumentato e la produzione si avvicina a quella dell'anno scorso, con 203mila tonnellate a livello nazionale, 54.000 in Andalusia e all'incirca 30.000 ton a Cordoba.

La maggior parte dei partecipanti ha concordato che i prezzi all'origine e la situazione sul mercato sono ancora buoni a livello nazionale e internazionale, sia in termini di profitti dei produttori sia di ritmo delle vendite dai magazzini, perché il mercato è vuoto.

E' stato presentato anche un rapporto sulla situazione attuale con dati aggiornati relativi, per esempio, alla superficie coltivata, con una stima di 23mila ettari in Spagna, rispetto ai 21.000 registrati nel 2016, tra cui 5.000 in Andalusia (4.400 nel 2015) e 2.600 ettari a Cordoba (1.900 nel 2015). A livello nazionale la provincia di Cordoba è seconda solo ad Albacete, che dispone di 7.000 ettari.

Durante l'incontro, è stato ricordato che la campagna 2016 è stata eccellente per via, tra le altre cose, dell'impatto positivo della pessima situazione in Cina. La stagione 2016 si è conclusa con 220mila ton di aglio (+19% rispetto al 2015), prodotto su una superficie di circa 21.000 ettari.

Per quanto riguarda l'export, è stato spedito un totale di 162.623 ton verso tutte le destinazioni (UE e extra-UE), vale a dire l'8% in più rispetto al 2015, con un incremento nel prezzo medio di 0,70 euro/kg (2,30 euro contro 1,70 euro/kg) e un volume complessivo delle esportazioni di oltre 375 milioni di euro. La crescita delle esportazioni è stata sensibile nei Paesi non UE, come Sudafrica, USA, Canada, Brasile, Giappone, Australia, ma in particolare a Taiwan, che è passato da 930 ton nel 2015 a 14.789 ton nel 2016.

L'export verso i Paesi UE ha raggiunto 98.631 ton, il 2% in meno rispetto al 2015. Nel 2016 il valore delle esportazioni di aglio verso il mercato UE è aumentato del 28%, con il prezzo medio che è passato da 1,70 euro/kg nel 2015 a 2,40 euro/kg nel 2016 e un valore delle esportazioni di 238 milioni di euro. Le principali destinazioni per le esportazioni verso l'UE, come Italia, Portogallo, Romania e Bulgaria, hanno acquistato un volume minore di aglio spagnolo rispetto al 2015, ma ciò è stato parzialmente compensato dalla crescita in Regno Unito, Paesi Bassi, Germania, Grecia, ecc.

Intanto le importazioni di aglio in UE sono state superiori di appena 1.500 ton rispetto a quelle registrate nel 2015, anche se il loro valore è stato maggiore del 31% rispetto al 2015, raggiungendo oltre 110 milioni di euro, con un incremento del prezzo medio che è passato da 1,40 euro/kg nel 2015 a 2 euro/kg nel 2016. Per quanto riguarda l'origine sono stati registrati aumenti nel volume d'importazione da Egitto, Perù e Cile, mentre Argentina e Cina hanno registrato cifre inferiori rispetto al 2015.

La Spagna ha incrementato le sue importazioni di oltre 2.000 ton (7.555 ton nel 2016, rispetto a 5.243 ton nel 2015) e il prezzo medio di esse è cresciuto da 1,40 euro/kg nel 2015 a 1,70 euro/kg nel 2016. La maggior parte del flusso d'importazione è arrivato dall'UE (4.004 ton), con una maggiore presenza di Francia, Paesi Bassi e Regno Unito (si tratta di riesportazioni negli ultimi due casi). Le origini extra UE rappresentano 3.500 ton, con una presenza maggiore di Perù e Cile. La Cina resta il principale fornitore del mercato spagnolo (2.080 ton) insieme alla Francia (2.000 ton).

Nel complesso le importazioni spagnole di aglio da tutte le origini sono aumentate del 37% in termini di volume e del 65% in termini di valore, raggiungendo 12,8 milioni di euro.

Fonte: agronewscastillayleon.com
Data di pubblicazione: