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A colloquio con un volontario. Guarda il video di Patrizio Roversi in Tanzania!

Progetto del CEFA per coltivare verdura e frutta in Tanzania

Un progetto del CEFA per sviluppare la produzione di verdure e frutta in Tanzania, distretto di Kilolo. Lo scopo? Istruire gli agricoltori su tecniche di produzione più moderne, creare una filiera che contempli lo stoccaggio, conservazione e commercializzazione, fare sì che le popolazioni locali possano vivere dignitosamente nella loro terra senza dover emigrare, con i rischi e le tragedie quotidianamente riportate dai mass media.

Testimonial del CEFA - non solo di facciata, ma con molto impegno - è il conduttore televisivo Patrizio Roversi. Abbiamo contattato Giovanni Spata, volontario del CEFA (onlus di Bologna il cui acronimo sta per per Comitato Europeo per la Formazione Agraria) che da 40 anni opera per vincere la fame e la povertà, che in questo momento si trova in Tanzania.

 
Produzione e raccolta di pomodori (foto Diego Zanetti)

FreshPlaza (FP): Quali colture orticole coltivate?
Giovanni Spata (GS): Le orticole coltivate sono patate dolci e patate comuni, cipolle, carote, pomodori, cavolo verza, chinese cabbage (una specie di lattuga), piselli, amarathus, spinaci, una varietà locale che si chiama "sukumawiki" (letteralmente spingi la settimana), melanzana, "nyanya chungu" una varietà di melanzana amara che in Italia non si trova. Come frutta: pesche mele e pere (ma di scarsa qualità), banane, arance, avocado, papaya, e altra frutta di bosco che raccolgono da alberi spontanei.


Guarda il video con Patrizio Roversi in Tanzania per il CEFA

FP: Le sementi da dove derivano?
GS: Le sementi arrivano quasi tutte da ditte multinazionali che producono ibridi, di migliore qualità e che garantiscono maggiore produttività, anche se poi l'agricoltore a ogni ciclo deve riacquistare i semi. Esistono per alcune varietà di patate, piselli amaranthus ecc. anche sementi locali, ma vanno sempre più in disuso a causa della scarsa resa. Noi come CEFA, cerchiamo di promuovere la produzione di varietà locali, ma non e sempre fattibile perché va contro la richiesta del mercato.

FP: Riguardo ai trattamenti antiparassitari come vi regolate?
GP: Anche in questo caso cerchiamo di promuovere la riduzione e soprattutto il corretto uso degli antiparassitari, ma al contempo diamo la possibilità all'agricoltore di acquistare al più basso prezzo possibile i prodotti che gli servono, eliminando tutti i passaggi intermedi. Abbiamo già svolto più sessioni di seminari sul corretto uso di antiparassitari e fertilizzanti chimici, ma abbiamo anche svolto delle sessioni formative su prodotti antiparassitari e fertilizzanti di origine naturale e lotta biologica e integrata.


La formazione degli agricoltori (foto Diego Zanetti)

FP: C'è acqua per l'irrigazione?
GS: Sì, però nessuno usa l'irrigazione con sistemi tecnologici, si fa ancora tutto a mano. Negli ultimi anni si è iniziato a far qualcosa, introducendo una pompa a pedali per consentire l'irrigazione spendendo meno energia del classico secchio o innaffiatoio. Come CEFA, il mese scorso abbiamo terminato un seminario su l'introduzione di nuove tecnologia in agricoltura e abbiamo parlato di serre e sistemi di irrigazione più avanzati.

FP: Cme organizzate la conservazione?
GP: Ancora non si conserva, tutte le orticole o frutta vengono vendute fresche. Quindi diventa molto importante il trasporto immediato al mercato di riferimento. Purtroppo, legato anche agli alti costi dell'energia elettrica e alla difficoltà dei trasporti diventa antieconomico conservare prodotti freschi. La maggior parte della produzione va al mercato per essere venduta fresca, una parte alle industrie locali per la trasformazione (soprattutto patate e pomodori). Negli ultimi anni sta prendendo piede la moda della frutta essiccata, ma è ancora un mercato di nicchia.


Giovanni Spata al mercato Iringa

FP: Dove viene venduta l'ortofrutta?
GS: Al mercato locale di riferimento, nel nostro caso quello di Iringa (capoluogo di regione), mentre per alcuni prodotti, tipo piselli, cavolo verza e patate si possono vendere anche sul mercato di DAR (la capitale del paese)

FP: Il CEFA che supporto fornisce agli agricoltori?

GS: Attualmente, aiutiamo gli agricoltori per quanto riguarda le operazioni in campo tramite l'utilizzo di un trattore acquistato grazie a New Holland: tra CEFA e Mawaki (associazione locale locale) ne abbiamo tre, che mettiamo a disposizione dei soci del consorzio che abbiamo formato con Mawaki. Abbiamo un camion che utilizziamo per il trasporto degli input agricoli e dei prodotti al mercato. Supportiamo la gestione del consorzio che conta 1.300 soci, acquistiamo all'ingrosso tutti gli input, garantendo un prezzo basso di acquisto. Abbiamo due agenti di campo che si occupano della consulenza ai soci.


Patrizio Roversi insieme ai bambini del villaggio con il trattore donato da New Holland

FP: Che tipo di terreni ci sono nella vostra zona?
GS: Il distretto di Kilolo, si distingue in due zone: una più pianeggiante e una collinare-montuosa. I terreni sono quasi sempre rossi, ferrosi, con poca sostanza organica. Di solito nell'arco di due tre anni si impoveriscono a tal punto che non conviene più utilizzarli. Per questa ragione per le orticole si fa abbondante uso di letame e si cerca sempre di andare a fondo valle, dove i terreni sono migliori, e sono vicini alle sorgenti d'acqua. Di contro questo comporta che spesso gli orti sono lontano da casa, anche km, e quindi di difficile gestione controllo e con scarsa sicurezza.

FP: Come si chiama il villaggio dove ora lei opera?
GS: Il villaggio dove sto io si chiama Luganga, distretto di Kilolo, ma lavoriamo su 13 villaggi del distretto.

FP: C'è richiesta di prodotti di alta qualità?
GS: Solo nella in capitale si cercano prodotti biologici, o di alta qualità, ma non in villaggio. Inoltre non ci sono alte differenze di prezzo pagato all'origine, quindi non conviene al produttore.

FP: Avete celle di stoccaggio?

GS: No, i costi di corrente elettrica e il fatto che non sia costante (abbiamo spesso blackout, anche di diverse ore), rendono difficile pensare a delle celle. Abbiamo un magazzino, ma lo utilizziamo per lo stoccaggio del mais.

FP: Che differenza c'è per l'agricoltore grazie alla vostra presenza rispetto a prima?
GS: Rispetto a prima vi è una maggiore possibilità di accesso a tutta la gamma degli input agricoli, che portiamo fino in villaggio, questo è un gran risparmio in tempo e denaro. Per esempio un agricoltore dovrebbe spendere 5 euro di trasporto, 5 euro di spese vive (cibo e altro) solo per andare a prendere un sacco di fertilizzante che costa 25 euro. In più perderebbe l'intera giornata perché spesso c'è un solo autobus che va la mattina e tornare la sera in villaggio. Abbiamo messo a disposizione la meccanizzazione, così da ridurre le spese e il tempo impiegato per lavorare i campi. Per esempio facendo tutto a mano occorrono due giorni per completare quello che il trattore fa in tre ore, a costi ridotti. Abbiamo creato contatti tra il mercato e gli agricoltori, e adesso vanno loro stessi a vendere i loro prodotti al mercato.

Contatti:
CEFA Onlus
Via Lame 118
40122 Bologna - Italy
Tel.: (+39) 051 520285
Email: info@cefaonlus.it
Web: www.cefaonlus.it