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Notizie di perdita di produzione anche dalla Val di Non, dal Piemonte e dalla Svizzera

In Alto Adige torce ed elicottero contro le gelate. Guarda il video!

Davvero suggestivo il video caricato su Facebook dall'Hotel Weingut Pacherhof di Varna (Bolzano). Si vede l'uso di un elicottero allo scopo di muovere l'aria e mescolare gli strati più alti, che sono più caldi, con quelli più bassi, a temperatura inferiore. Movimentare le masse d'aria rappresenta una (parziale) soluzione all'arrivo delle gelate sui campi, così come spiegato dal meteorologo Pierluigi Randi in un precedente articolo (cfr FreshPlaza del 24/04/2017).

Guarda il video!


Oltre all'elicottero, si vedono tantissime torce che, bruciando, alzano di qualche decimo di grado le temperature. In questo caso si trattava di un vigneto, ma in zona è molto intensa la produzione di mele e alcuni produttori hanno impiegato le torce anche fra i meleti.


Un fermo-immagine del volo dell'elicottero al fine di rimescolare gli strati d'aria

Le cose sono andate peggio in alcune aree del Piemonte. Danilo Falco ha un'azienda agricola situata a Roccasparvera (Cuneo) a 645 metri d'altitudine, ai piedi della Valle Stura.


Fiori di mirtillo dopo la gelata

"Volevo segnalare - ci ha scritto - che la scorsa settimana, a causa delle gelate nelle tre notti tra martedì e venerdì, in cui le temperature sono scese di oltre i 5 gradi sotto zero, le mie coltivazioni di mirtilli e castagneti da frutto hanno subito danni molto consistenti. La stagione è compromessa: per quel che riguarda i castagneti il danno è del 100%, per i mirtilli molto probabilmente la perdita è pari all'80%, anche se non siamo ancora sicuri del danno reale perché, per stabilirlo precisamente, occorre attendere ancora qualche giorno".



Lauro Paoli della Val di Non (Trento) afferma che "gli impianti antibrina presenti in valle sono stati attivati per almeno tre notti. Dove presenti, hanno portato a risultati concreti. Per il resto, la quantificazione del danno potrà essere fatta solo fra 15-20 giorni quando saranno terminate sia la cascola naturale, sia quella indotta dai trattamenti per il diradamento chimico".

Giunge notizia che il gelo del 19-22 aprile 2017 ha provocato grossi danni agli alberi da frutta in tutta la Svizzera, come riporta il sito www.swissinfo.ch. A causa delle temperature sopra la media registrate prima di Pasqua, gli alberi erano fioriti con circa due settimane di anticipo rispetto alla media, prima di subire l'ondata di freddo intenso.

L'associazione Svizzera Frutta non è tuttavia ancora in grado di calcolare l'ammontare dei danni, poiché attende ancora informazioni da parte delle più importanti zone frutticole. "E' grave" ha ammesso Georg Bregy, direttore dell'associazione. I danni dovrebbero infatti ammontare a diverse decine di milioni di franchi.


Candele speciali contro il freddo accese nei frutteti e vigneti di Jenins, nei Grigioni. (KEYSTONE/ENNIO LEANZA)

Alcuni produttori hanno riferito che negli ultimi 40 anni il gelo non era mai stato così dannoso. In alcune aziende, il raccolto è stato quasi interamente distrutto, "una tale perdita minaccia l'esistenza di queste aziende" ha riferito Bregy. Inoltre, l'assicurazione non copre il rischio legato a queste situazioni e dovrebbero essere gli agricoltori stessi ad adottare misure contro il gelo, ha commentato il direttore di Svizzera Frutta.

Alcuni agricoltori sono stati in grado di proteggere il raccolto dal gelo, soprattutto nella piana del Rodano in Vallese e anche nelle vicinanze di grandi laghi i danni sono risultati minori: ad esempio nella regione del lago Lemano e nei pressi del lago di Costanza, conferma Bregy.