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Agrumi: trovato il modo di estarre Pectina, con resa tre volte superiore

Il Cnr ha messo a punto e pubblicato insieme a ricercatori di un'azienda lombarda, leader a livello internazionale nel campo della tecnologia per l'estrazione dei prodotti naturali con le microonde, un processo interamente pulito per il recupero della pectina e dei preziosi oli essenziali dalle bucce di arancia e di limone.




Il processo, che avviene utilizzando l'acqua come unico mezzo di estrazione e senza l'aggiunta di alcun agente chimico, ha una resa di pectina 3 volte più elevata del processo industriale.

Ma a essere di pregio senza precedenti è la qualità della pectina e degli oli essenziali contenuti nella buccia degli agrumi, che non subiscono praticamente alcuna degradazione chimica durante il processo.

Definita dalla Green Chemistry Initative dell'Università di Toronto come "il primo processo scalabile e pulito per l'estrazione simultanea di oli essenziali e pectina", la tecnologia è stata sviluppata anche in collaborazione con le Università di Torino e di Lisbona.

E proprio da Lisbona si accinge a trasferirsi a Palermo, al Cnr, la professoressa Laura M. Ilharco. La Fondazione portoghese della ricerca, infatti, ha riconosciuto il valore della collaborazione con il gruppo di ricerca di Mario Pagliaro, finanziando il trasferimento in Sicilia di una delle maggiori scienziate europee.

L'obiettivo è quello di portare questa tecnologia fra quelle industrializzate al G7 Environment di Bologna che vedrà la partecipazione dello scienziato del Cnr, Mario Pagliaro, il prossimo 9 giugno. Pagliaro è uno dei chimici italiani più citati al mondo. E, per capire meglio la portata di questa nuova tecnologia, abbiamo chiesto allo stesso Pagliaro di spiegarci i risvolti pratici per le industrie di trasformazione degli agrumi.




FreshPlaza (FP): quali sono i vantaggi di questo ritrovato rispetto ai metodi fin qui utilizzati per l'estrazione della pectina e degli oli essenziali?
Mario Pagliaro (MP): Sono due. Uno per l'ambiente, e l'altro per i consumatori e per le aziende. Il primo è che il nuovo metodo azzera l'impatto ambientale del processo industriale per la produzione delle pectine. Il secondo è che diventano disponibili pectina e oli essenziali di arancia e di limone di altissima qualità, in rese senza precedenti. Questi prodotti naturali trovano applicazione in svariati prodotti farmaceutici, nutraceutici ed alimentari: di qui l'importanza per la popolazione.

FP: cosa cambia per l'agrumicoltura siciliana e mondiale con questa scoperta?
MP: Le aziende avranno presto una domanda molto accresciuta degli scarti dell'estrazione del succo di arancia e di limone, oltre che per i prodotti di scarto. Alcune potranno aggiungere all'estrazione tradizionale degli oli essenziali, la produzione simultanea della pectina, e commercializzare quindi nuovi bioprodotti nella logica dell'economia circolare al servizio tanto del risanamento ambientale che dello sviluppo economico. 

FP: E' possibile adeguare gli impianti preesistenti o bisogna cambiarli in parte o in toto? E' possibile quantificare i costi?
MP: Bisogna semplicemente dotarsi di nuovi impianti di estrazione a microonde. I costi, a parte l'investimento iniziale, sono quelli dell'energia elettrica necessaria alla generazione delle onde elettromagnetiche in questione. Che potrà essere generata in buona parte con il fotovoltaico, visto che la produzione agrumicola si concentra nell'assolata Sicilia e nel Meridione.

FP: perché è così importante per il Cnr portare questa tecnologia al G7 Environment di Bologna, cosa sperate di ottenere da quella presentazione?
MP: Perché il mondo si avvia concretamente verso la bioeconomia e l'economia solare in cui tanto l'energia che i prodotti di uso quotidiano più disparato verranno ottenuti dalle risorse rinnovabili della natura. Per cui, presentare ai Governi di alcuni dei maggiori Paesi del mondo casi concreti in cui le nuove tecnologie della chimica green rendono effettivamente possibile lo sviluppo della bioeconomia, diventa importante per mostrare la concreta fattibilità della transizione.