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Da uno studio dell'Universita' di Bari e ISPA-CRA

Substrati rinnovabili alternativi alla torba per la produzione di microgreens

Le microgreens, una categoria emergente di verdure commestibili, sono tenere piantine ottenute dai semi di diverse specie di ortaggi, erbe aromatiche e piante erbacee, tra cui specie commestibili selvatiche. Le microgreens sono generalmente raccolte da 7 a 21 giorni dopo la germinazione, quando le foglie cotiledonari sono completamente sviluppate, con o senza foglie vere. Le microgreens possono essere coltivate in serra, con fonti di luce artificiale, nel suolo o, più comunemente, con sistemi fuori suolo utilizzando substrati di coltivazione solidi organici o inorganici oppure liquidi.



Come spiega Pietro Santamaria dell'Università di Bari: "Nonostante il ciclo breve di coltivazione, la produzione commerciale di microgreens richiede particolare attenzione, e la scelta del substrato colturale rappresenta uno degli aspetti più critici del processo produttivo. I substrati di crescita ideali dovrebbero essere disponibili a livello locale, essere relativamente poco costosi, essere ottenuti da fonti rinnovabili, avere un adeguato rapporto tra micropori (per garantire una sufficiente capacità di ritenzione idrica; 55-70% del volume totale) e macropori (per garantire una sufficiente aerazione; 20-30% del volume totale), avere pH nell'intervallo 5,5-6,5 ed una conducibilità elettrica inferiore a 0,5 dS/m ed essere microbiologicamente sicuri. Al momento, per la produzione di microgreens si utilizzano miscele a base di torba e substrati sintetici, che sono costosi e non rinnovabili, per questo la ricerca si sta concentrando sullo sviluppo di substrati alternativi che siano a basso costo e rinnovabili."

I ricercatori dell'Università di Bari in collaborazione con ISPA-CNR di Bari hanno saggiato la qualità e la sicurezza microbica di substrati di crescita ottenuti dagli scarti dell'industria tessile per la produzione di microgreens.

Substrati di fibra tessile riciclata (FT, poliestere, cotone e tracce poliuretano) e di fibra juta-kenaf (FJK; 85% di juta e 15% di kenaf) sono stati confrontati con torba e Sure to Grow® (STG, 100% di polietilene-tereftalato) per la produzione di rapini (Brassica rapa L .; gruppo Broccoletto) microgreens.

Tutti i substrati avevano proprietà fisico-chimiche adatte per la produzione di microgreens. In media, la resa di microgreens è stata di 1.502 g/m2 per la coltivazione su torba, TF e JKF, mentre è stata inferiore del 13,1% con STG.
Le microgreen coltivate su torba avevano una più alta concentrazione di potassio e solfato ma una doppia concentrazione di nitrati rispetto alle microgreens coltivate su STG, FT e FJK [1959 vs. 940 mg NO3-/kg di peso fresco].

Alla raccolta, i substrati non hanno influenzato le popolazioni batteriche aerobiche delle microgreens (6,48 log CFU/g PF). Le microgreens coltivate su torba e FJK avevano una maggiore concentrazione di lieviti e muffe rispetto alle microgreens coltivate su FT e STG (2,64 vs. 1,80 log CFU/g PF). Le microgreens coltivate su torba hanno avuto la più alta popolazione di Enterobacteriaceae (5,46 ± 0,82 log CFU/g PF) ed Escherichia coli (1,46 ± 0,15 log CFU/g PF), quest'ultima non è stata rilevata nelle microgreens coltivate sugli altri substrati.

I substrati FT e FJK possono essere una valida alternativa alla torba e a STG- concludono i ricercatori- poiché entrambi garantiscono una resa competitiva, un basso contenuto di nitrati e una qualità microbiologica simile se non maggiore.

Fonte: Francesco Di Gioia, Palmira De Bellis, CarloMininni, Pietro Santamaria, Francesco Serio, 'Physicochemical, agronomical and microbiological evaluation of alternative growing media for the production of rapini (Brassica rapa L.) microgreens', 2016, Journal of the Science of Food and Agriculture. DOI: 10.1002/jsfa.7852
onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/jsfa.7852/abstract