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Prezzi maggiori per l'arancia rossa, ma i conti si faranno solo a fine stagione

Sono diversi i fattori che stanno determinando quest'anno una carenza di arance rosse, i celebri agrumi dalla polpa pigmentata tipici della Sicilia orientale. La produzione difetta non soltanto a causa del clima gelido di inizio 2017, ma anche per altre ragioni. Ne abbiamo parlato con un esperto.

"Il Tarocco possiede di per sé alcune caratteristiche con le quali bisogna fare i conti. Prima di tutto è soggetto, per ragioni climatiche, alla cosiddetta alternanza produttiva, cioè l'avvicendarsi di annate di abbondanza con altre di relativa scarsità. Tuttavia, tale caratteristica sarebbe anche risolvibile. A sommarsi negativamente a questo fenomeno, però, c'è da mettere in contopure il CTV-Citrus Tristeza Virus, che ha costretto molti agrumicoltori a rinnovare gli impianti. E un agrume, a differenza di altre specie arboree da frutto, necessita di tempi lunghi per l'entrata in produzione. Parliamo anche di 8-10 anni".

Di fatto, secondo l'imprenditore, quest'anno la campagna dovrebbe concludersi in anticipo. "Stiamo registrando una resa media per albero che è circa un terzo di quella normale. Il prodotto precoce sta terminando rapidamente e dunque c'è un'inevitabile slittamento anticipato della normale scalarità dei raccolti. Si cominciano cioè a raccogliere già ora le varietà più tardive per evitare gap nelle forniture. Noi riusciremo ad accontentare i nostri clienti storici, ma sicuramente concluderemo la campagna con un mese di anticipo sul normale calendario".

Secondo l'esperto, i prezzi più elevati di questa campagna possono servire soltanto a riattivare psicologicamente la speranza, per molti produttori, di rivedere quotazioni che non si registravano da tanto tempo: ma i conti in tasca si potranno fare soltanto alla fine della stagione.

Malgrado i prezzi siano infatti praticamente raddoppiate per le arance rosse, la scarsità di prodotto comporta infatti ovvie conseguenze negative non soltanto sul fatturato dell'azienda, ma anche sul giro d'affari dei clienti distributori i quali, a detta dell'imprenditore: "sono preoccupati perché avranno minore disponibilità di un prodotto pregiato grazie al quale ottengono ricavi maggiori, che non con la comune arancia bionda".

In generale, il settore agrumicolo dell'Arancia Rossa, nel suo complesso, avrebbe bisogno di un cambio nella modalità di gestione delle produzioni. Oggi infatti il rischio è quello delle progressiva chiusura delle piccole-medie aziende e il ritorno al latifondo.

Per esempio, anche se nel caso dei reimpianti effettuati a seguito dei danni da CTV è previsto un cofinanziamento da parte della UE al 50%, il resto deve essere investito direttamente dalle imprese. Un conto dunque è disporre della necessaria forza finanziaria, un altro conto è trovarsi nell'impossibilità di effettuare degli investimenti.

"Bisogna riconoscere che il comparto agrumicolo siciliano attraversa oggi delle difficoltà oggettive, per le quali non è facile trovare delle soluzioni. Abbiamo sicuramente nuovi strumenti, primo fra tutti quello del miglioramento genetico, che ha consentito di introdurre nuove varietà, migliorando le rese e allungando il calendario commerciale fino a maggio. Tuttavia, ancora oggi c'è troppa concentrazione di offerta nei mesi di gennaio e febbraio. Anche perché non esiste una reale programmazione e organizzazione produttiva a monte".

La prima conseguenza è che areali storici per la produzione di arance pigmentate, come il triangolo geografico tra Lentini, Francofonte e Carlentini, vede purtroppo un progressivo abbandono della produzione, anche perché l'età media dei produttori è piuttosto alta. "La piana di Catania - sottolinea l'esperto - è l'unica in cui si sta investendo i nuovi impianti".

Diversamente dalle problematiche che stanno interessando il comparto agrumicolo, infatti, l'imprenditore nota che altre produzioni, come quelle dell'uva da tavola nel comprensorio di Mazzarrone, vivono invece un ben diverso fermento positivo, con nuovi impianti, aziende giovani, e imprenditori che investono in questo comparto.