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Abbiamo partecipato per voi a un appuntamento di formazione insieme agli agricoltori

Trattori: ecco come si svolgono i corsi di abilitazione alla guida

Non chiamatela "patente" ma "abilitazione" all'uso dei mezzi agricoli. La sostanza comunque non cambia di molto. Questo tema sta tenendo banco nel mondo agricolo (cfr. FreshPlaza del 22/06/2016) e causando anche un po' di preoccupazione. Ieri pomeriggio abbiamo partecipato a un corso di formazione (4 ore) organizzato dall'ente "Dinamica" a Mercato Saraceno (Forlì-Cesena) presso l'azienda agrituristica "La Clorofilla".

Docente l'ingegner Roberto Marchionni il quale ha subito spiegato che "siete a questo corso per via di un accordo fra Stato e Regioni non per farvi perdere tempo, ma per essere consapevoli che la sicurezza può salvare la vita. La legge 626, in pochi lo sanno, non esiste più, sostituita dal decreto 81, che in realtà è più complicato. Dall'aprile 2008 l'asticella è stata alzata e sono obbligatorie attrezzature a norma. Se un agricoltore ha trattore non a norma ma vuole tenerlo, deve riservare nel capannone un'area a parte con bandelle bianche e rosse e un cartello 'mezzi non funzionanti e non utilizzabili' altrimenti gli ispettori Usl possono farvi la sanzione".


I partecipanti al corso di abilitazione, ieri pomeriggio a Mercato Saraceno (Fc)

Marchionni ha voluto sottolineare che "Siamo qui per affrontare la normativa della sicurezza sul lavoro, non tanto per ottenere una patente. E' un corso che attesta che è stato frequentato un momento di abilitazione per usare i mezzi agricoli".

L'abilitazione serve sia se si circola per strada, sia in campo. Le forze dell'ordine possono chiedere anche questo documento se fermano l'agricoltore in strada. Se non si ha l'abilitazione non possono fare la sanzione, ma possono effettuare una segnalazione all'Usl.


Il documento di abilitazione. Da mostrare in caso di controllo dell'Usl. E una copia sarebbe da tenere insieme al libretto del trattore.

Ha poi fornito alcune informazioni sulla circolazione per strada: a 16 anni con patente A1 già si può guidare qualche trattrice di piccole dimensioni e circolare per strada. A 18 anni con patente B si può guidare qualsiasi macchina agricola, anche una trebbiatrice. Poi c'è il regolamento stradale che complica la vita nel muovere una mietitrebbia. Con la B si può usare anche la macchina operatrice (escavatori, benne) ma fino alla dimensione standard. Fuori standard occorre la patente C.
 
"E sappiate – ha aggiunto – che l'abilitazione serve anche per il carro raccolta, attrezzatura molto diffusa nelle aziende frutticole di molte zone d'Italia. Una volta c'era la "patente agricola", durata un decennio negli anni '70, confluita poi nella patente B".

Non vi è un corso valido per tutto, ma ce ne sono di diversi: piattaforme mobili elevabili, carrelli elevatori (muletto), trattori agricoli (gomme e cingoli), macchine movimento terra. Se un agricoltore ha carro raccolta e trattore, deve frequentare due diversi corsi di abilitazione.



Oltre alle informazioni di legge e a delle conoscenze generiche, il docente ha cercato di trasmettere una cultura della prevenzione. Gli agricoltori hanno ammesso che gli incidenti sono causati anche dalla troppa sicurezza, dall'incoscienza e dall'età avanzata.

"Tenete sul trattore, in mezzo al libretto, la fotocopia dell'abilitazione – ha aggiunto - utile quando si gira per strada e si è controllati dalle forze dell'ordine".

Nel 2014 i morti legati al comparto agricoltura sono stati 189, più 238 feriti gravi, dati Inail. Di questi, 121 sul trattore, per lo più per schiacciamento. Di trattore si muore perché a volte si forza l'uso, per la fretta, l'eccesso di confidenza, la stanchezza.

Se le macchine fossero a norma, molti incidenti non succederebbero. Il docente ha analizzato più di 800 incidenti in agricoltura e su questi solo una decina erano vere disgrazie. Tutti gli altri avevano cause evitabili e mezzi non a norma.

Quando ci sono incidenti, questi sono causati sempre da due elementi: fattore uomo e fattore macchina. Gli agricoltori, e nessun altro soggetto, non possono vendere macchine agricole non a norma, se non per ricambi. Questo è obbligatorio dal 2008.


Alcune delle domande del test finale.

Un accenno anche alle revisioni dei mezzi, obbligatoria anche se li si usa solo in azienda e non in strada: è stato deciso che tutti i mezzi immatricolati prima del 1973 devono essere revisionati entro il 31 dicembre 2017; quelli immatricolati fra il 1974 e il 1990 revisione entro il 31 dicembre 2018; quelli immatricolati fra il 1991 e il 2010 revisione entro il 31 dicembre 2020; immatricolati dal 2011 al 2015 revisione entro il 31 dicembre 2021. I trattori immatricolati dopo il primo gennaio 2016, dopo 5 anni dall'immatricolazione. Il fatto è che questa è la tabella, ma non sono stati pubblicati i regolamenti attuativi. Che significa ciò? Che c'è ancora una proroga, almeno di 6 mesi. Si tratta di 2 milioni di trattori, tutti i rimorchi con targa (2 milioni), immatricolati prima del 1997. Un numero enorme di mezzi.

Il corso è terminato con una verifica. Infine, da registrare due stati d'animo. Gli agricoltori, entrati piuttosto contrariati sbuffando, sono usciti con una maggiore consapevolezza sui rischi e, tutto sommato, contenti per le 4 ore di dialogo costruttivo con il docente, molto preparato e competente.