fanno parte di uno studio, pubblicato di recente, condotto dal Centro Australiano di Robotica Agricola dell'Università di Sydney e commissionato da Horticulture Innovation Australia.
Nel test i robot hanno lavorato in impianti di mandorle, mele, litchi, avocado e banane dove, operando contemporaneamente ai lati dei filari, utilizzando alcune videocamere, laser e software hanno portato, con particolari algoritmi, all'identificazione dei frutti.
Il direttore esecutivo di Horticulture Innovation, John Lloyd, ha riferito che i dati forniti dai robot hanno mostrato modelli di variazione di resa dovuti alla mancanza di impollinazione. Lloyd ha poi specificato che in uno dei campi di prova il coltivatore, dopo aver saputo dei dati dei robot, ha piantato più alberi da impollinazione, notando immediatamente dei miglioramenti.
"Grazie ai modelli dei dati prodotti da questi robot, i coltivatori possono arrivare alla migliore resa possibile". Per Lloyd i robot hanno mostrato anche la capacità di identificare i singoli frutti, aprendo così la strada alla raccolta totalmente automatizzata.
"Questo studio - ha continuato il direttore esecutivo - ha fornito una finestra reale quello che potrebbe essere un futuro non troppo distante, in cui la carenza di manodopera e i costi associati potranno non essere più un problema per i coltivatori di alberi da frutto. Questa tecnologia permetterà loro di risparmiare tempo e denaro, permettendogli di far arrivare i loro prodotti ai consumatori in maniera più efficiente e incrementando, al tempo stesso, i loro profitti complessivi".
Questo non è il solo esempio in cui i robot vengono utilizzati nelle aziende agricole. A marzo, in Australia, la SwarmFarm ha lanciato degli atomizzatori robotizzati; si tratta di macchine delle dimensioni di un SUV di grandi dimensioni, progettate per funzionare completamente in automatico utilizzando il GPS e piccoli motori diesel.
Fonte: weeklytimesnow.com.au