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Se n'e' parlato ieri in un convegno di Assosementi

Mipaaf: 'Serve un nuovo tavolo pubblico-privato per affrontare le sfide e i problemi del settore sementiero'

"Questa settimana, per la prima volta, i deputati europei hanno ammesso in un rapporto approvato in Commissione Sviluppo Rurale l'importanza che l'innovazione varietale ha portato nel rispondere alle esigenze del futuro, dopo che sulla piattaforma Plants for the Future sono stati pubblicati i dati dei benefici che le tecniche di breeding hanno portato; benefici come minore rilascio di CO2 in atmosfera o come la conservazione dei terreni, che non sono stati convertiti in agricoli visto l'aumento della produttività (cfr. FreshPlaza del 17/03/2016)".

Così spiega Alessia Cogliandro, dell'ESA – European Seed Association, l'associazione europea che rappresenta associazioni sementiere degli Stati membri e singole aziende del settore. Ieri 28 aprile 2016 è intervenuta a Bologna, nel corso del convegno dedicato alle sfide attuali e future del settore sementiero, organizzato da Assosementi (membro dell'ESA) come introduzione alla propria assemblea annuale.


Alessia Cogliandro, dell'ESA - European Seed Association.

In attesa che a giugno lo stesso dossier sia soggetto a votazione, in sessone plenaria, da tutti gli Stati membri dell'UE, la Cogliandro presenta l'ok incassato dalla Commissione come una vittoria, in uno scenario europeo in cui le opinioni sul breeding più o meno spinto, con tecniche anche di modificazione genetica, sono molte e contrapposte (già in passato un convegno di Assosementi aveva affrontato il tema, cfr. FreshPlaza del 10/12/2015). Proprio sul fatto se le tecniche di manipolazione genetica siano da considerarsi o meno OGM "era attesa un'interpretazione – riprende la Cogliandro – da parte dell'UE a fine 2015, ma è stata rimandata, e i rumors parlano che si potrebbe arrivare a un pronunciamento alla fine del 2016".


Un momento del convegno di Assosementi di ieri. Da sinistra a destra: Alberto Lipparini, segretario generale di Assosementi, Guido Dall'Ara, presidente di Assosementi, e Bruno Caio Faraglia, dirigente del Mipaaf.

Ma se tra i decisori politici a Bruxelles non c'è un'opinione univoca sul tema, lo stesso è tra il grande pubblico di addetti o meno ai lavori. "L'ESA – spiega Valentina Garoia, anche lei dell'European Seed Association – è in costante conversazione, così come le associazioni nazionali e le aziende del settore. Ma in conversazione con chi? Oggi vorremmo rafforzare la comunicazione verso il largo pubblico, affinché anche lui possa creare terreno fertile per i decisori politici". Per fare questo l'ESA ha sviluppato di recente tutta una serie di elementi d comunicazione, destinati appunto al pubblico, e in buona parte tradotti anche in italiano da Assosementi.


ValentiPROna Garoia, dell'ESA.

Tra i nuovi sistemi di comunicazione troviamo un'app per smartphone; 6 fact sheet, tra cui uno sulle orticole e uno sulle patate, che altro non sono che piccole schede descrittive di 4 pagine con informazioni sulla produzione e sul valore delle diverse colture. Fino a giugno è stata lanciata inoltre una campagna di comunicazione sui social "che – riprende la Garoia - in abbinamento ai gruppi di lavoro dell'ESA mostra in 20 infografiche i benefici che l'innovazione varietale ha portato. Nelle patate ad esempio il miglioramento varietale ha portato a un aumento di produzione pari a quella di tutta la Polonia, mentre dal 2000 a oggi è stata risparmiata tanta acqua quanta ne servirebbe per riempire 22 milioni di piscine olimpioniche".


Uno dei fact sheet prodotti dall'ESA e tradotti in italiano da Assosementi; qui si vede quello sulle patate.

Se a livello europeo quello dell'ESA è il compito sostanzialmente di un gruppo di pressione qual è la situazione italiana dove invece opera Assosementi? A casa nostra, il j'accuse arriva stavolta dallo stesso Mipaaf, intervenuto ieri nella figura di Bruno Caio Faraglia, dirigente del DISR V. "La spending review – spiega – ha abolito le commissioni in cui si incontravano Ministero e privati per affrontare le tematiche principali del settore: con l'abolizione è venuto meno un buon strumento di confronto, valutativo e interpretativo. Siamo oggi in un momento in cui in un qualche modo un tavolo di confronto deve essere ricostruito, per analizzare le criticità del settore, per trovare possibili soluzioni, per individuare percorsi risolutivi rispettosi del settore. Ci stiamo lavorando e speriamo in una firma nei prossimi giorni".

Una bozza di un simile tavolo sarebbe costituita da: 2 rappresentati del Mipaaf, 3 esperti del CREA, 3 rappresentanti del Servizio Fitosanitario Nazionale (assenti nel precedente tavolo, prima del taglio), 2 rappresentanti di Assosementi, 1 per l'Associazione Sementieri Mediterranei, 1 per la Rete Semi Rurali (con qualche storta di naso, ieri, tra il pubblico di Assosementi), 1 per il Compag, la rete di commercializzazione delle sementi, e infine 4 rappresentanti del mondo della produzione, uno per ogni Organizzazione Agricola (Confagricoltura, CIA, Coldiretti e Copagri).


Bruno Caio Faraglia, dirigente del Mipaaf.

"Ci troviamo di fronte – continua Faraglia – a un'UE che non è Unione fino in fondo e ci troviamo nella situazione di dover formare una filiera che regga sì alla competizione dei paesi extra-UE, ma anche di quelli comunitari. Iniziamo a pensare in un'ottica di sistema. Rafforzare le nostre posizioni internazionali è una delle sfide più importanti. Dobbiamo essere in grado di vincere le sfide commerciali immettendo sul mercato una produzione dal valore aggiunto in fatto di qualità e affidabilità; valore che deve essere certificato dal sistema nazionale, una certificazione che è tanto più valida quanto più è affidabile il sistema in cui quel prodotto viene creato. Ora stiamo lavorando a un marchio nazionale che qualifichi la produzione sementiera nazionale di valore".


Guido Dall'Ara, presidente di Assosementi. Ieri ha ufficializzato l'adesione dell'associazione al sistema di certificazione ESTA.

In attesa del marchio ministeriale, ancora là da venire, in fatto di certificazione Assosementi si muove intanto d'anticipo e prende l'iniziativa. Ieri è arrivata l'ufficializzazione dell'adesione dell'associazione sementiera italiana al sistema ESTA (European Seed Treatment Assurance Scheme) sulla concia delle sementi. Nato su iniziativa dell'ESA, il sistema prevede una serie di protocolli che coprono tutto il processo di trattamento delle sementi, dallo stoccaggio al confezionamento alla gestione dei rifiuti, con audit eseguiti da enti di certificazione indipendenti che permetteranno alle aziende (in caso di esito positivo) di esporre il logo ESTA sulle sementi confezionate, a garanzia della qualità dei processi di lavorazione.