Dopo i primi 20 anni di transgenico, quali sono le colture e le superfici coltivate nel mondo?
Secondo i sostenitori delle colture biotech, queste possono contribuire ad affrontare i grandi temi dell'attualità e del futuro quali la sicurezza alimentare, la sostenibilità sociale, economica e ambientale e il cambiamento climatico. Queste colture sono state infatti modificate geneticamente per resistere agli stress biotici e abiotici e permettere di ottenere maggiori rese per ettaro e una riduzione dei trattamenti chimici, con un conseguente minore impatto ambientale.
Distribuzione delle coltura OGM nel mondo (Anno 2015) - Clicca qui per un ingrandimento.
Studi indicano che, mediamente, l'impiego di piante biotech ha permesso di ridurre del 37% l'impiego di agrofarmaci di sintesi e di aumentare del 22% le rese e del 68% il profitto degli agricoltori; i benefici sono stati maggiori nei Paesi in via di sviluppo che in quelli industrializzati.
I primi 5 Paesi più importanti per superfici coltivate sono USA (70,9 milioni ettari), Brasile (44,2 milioni ha), Argentina (24,5 milioni ha), India (11,6 milioni ha) e Canada (11 milioni ha).
Gli Stati Uniti continuano a essere il primo Paese produttore di mais, soia e cotone transgenico rappresentando il 39% della produzione globale.
Fra le agrotecnologie, le colture biotech rappresentano la tecnologia più veloce adottata in tutto il mondo sia nei Paesi industrializzati sia nei Paesi emergenti e in via di sviluppo.
La superficie globale delle colture biotecnologiche è aumentata di 100 volte da 1,7 milioni di ettari nel 1996 a 179,7 milioni di ettari nel 2015 con 18 milioni di agricoltori, di cui circa il 90% sono piccoli produttori dei Paesi emergenti. Il 60% della popolazione mondiale (ca. 4 miliardi di persone) vive proprio in quei Paesi emergenti e in via di sviluppo che nel 2015 hanno incrementato le superfici destinate alle colture biotech. Nel 2015, nei Paesi dell'America Latina, Africa e Asia sono stati coltivati 97 milioni di ettari, pari al 54% della superficie mondiale, mentre nei Paesi industrializzati sono stati coltivati ca 83 milioni di ettari, pari al 46% della superficie mondiale.
Questi numeri indicano che le superfici destinate alle colture biotech sono in aumento, soprattutto in quei Paesi in cui la sicurezza alimentare e il cambiamento climatico rappresentano le principali criticità socio-economiche.
In Europa si coltivano 117 mila ettari di mais biotech, con la Spagna quale principale produttore (92% della superficie europea). I principali Paesi europei per la produzione di mais biotech sono, nell'ordine, Spagna, Portogallo, repubblica Ceca, Slovacchia e Romania.
Il 19 ottobre 2015, i 28 paesi UE hanno votato per scegliere se coltivare piante biotech, e nei 5 Paesi citati si è votato per continuare con le produzioni biotech al fine di beneficiare dei vantaggi significativi che queste offrono.
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