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Appello ai 41 Comuni interessati dalla DOP pomodoro San Marzano: serve costituire comitato congiunto

In relazione alla recente vicenda circa l'impossibilità, da parte della Commissione Agricoltura dell'UE, di tutelare la tipologia di pomodoro San Marzano dalla pratica della coltivazione e commercializzazione in Paesi diversi dall'Italia (cfr. FreshPlaza del 08/02/2016), Agrinsieme Campania (il Coordinamento regionale tra l'Alleanza delle Cooperative Italiane settore agroalimentare, Cia, Confagricoltura e Copagri), nella figura di Alfonso Di Massa, intende lanciare, attraverso le pagine di FreshPlaza, un appello alle Istituzioni locali per la costituzione di un comitato al fine di ottenere la tutela DOP anche sul prodotto fresco e non solo, come oggi, su quello trasformato.

Allo stato dell'attuale regolamento, la Denominazione d'origine protetta (DOP) "Pomodoro San Marzano dell'agro sarnese-nocerino," senza altra qualificazione, è riservata al pomodoro pelato ottenuto da piante dell'ecotipo San Marzano, cioè è riservata solo al prodotto da conserva e non a quello fresco.

 

Il problema è che, secondo il commissario all'agricoltura Phil Hogan "la varietà di pomodoro San Marzano può essere coltivata al di fuori dell'area geografica delimitata (ossia quella della Dop italiana Pomodoro San Marzano dell'Agro Sarnese-Nocerino) e non è appannaggio dei produttori italiani". Cioè, va fatto un distinguo tra la varietà di pomodoro e la sua origine geografica; rimane dunque il dubbio se un'etichetta recante la denominazione "San Marzano" costituisca, per questo solo elemento, una violazione della Dop.

Secondo Agrinsieme Campania: "A questo proposito rimarchiamo che l'unica varietà di pomodoro fresco San Marzano considerabile tale è quella che si produce nell'areale Dop e che è diretta alla trasformazione". Alfonso Di Massa aggiunge: "Quella in cui ci troviamo al momento è una grossa contraddizione, in quanto il riconoscimento della Dop vige su un prodotto trasformato, ma non prende in considerazione la materia prima da cui quel trasformato deriva".

Un'azione su più fronti
Quello che occorrerebbe, al momento, è un'azione su più fronti:
1) tentare di apportare delle modifiche al Regolamento Dop già esistente;
2) avviare un iter di riconoscimento come Dop e/o iscrivere al Registro Varietale alcune cultivar selezionate di San Marzano che risultino particolarmente adatte all'areale geografico circoscritto dalla Dop;
3) costituire un comitato/tavolo tecnico per deliberare sulle azioni da intraprendere.

"Bene anche - sottolinea Di Massa - la proposta di apportare modifiche al Regolamento 1169 del 2011 che regola l'etichettatura dei prodotti alimentari, di modo che possa includere anche l'indicazione varietale e quella geografica. Tali modifiche, ipotizzate dal ministro all'agricoltura Maurizio Martina e sostenute da Agrinsieme Campania, permetterebbero di estendere la tutela al prodotto fresco".

Il comprensorio produttivo
La coltivazione di San Marzano nell'areale circoscritto dalla Denominazione d'origine protetta interessa 450 ettari, ma le potenzialità produttive, visto l'interesse da parte dei consumatori, sono in crescita.

Finora, alla luce degli eventi, soltanto il Comune di Acerra ha rilasciato una delibera di indirizzo per procedere alla tutela del San Marzano anche come prodotto fresco. Alfonso Di Massa sottolinea: "I Comuni interessati sono 41; noi facciamo appello a tutti per avviare un percorso condiviso e un cronoprogramma. Sono già 3-4 anni che si sta parlando di un riconoscimento del prodotto fresco, cui però finora non è seguita alcuna azione concreta. Adesso il tempo delle parole è terminato; passiamo ai fatti".

Tutti gli interessati sono pregati di rivolgersi a:
Consorzio di tutela del pomodoro San Marzano DOP

Presidente: Romano Tommaso - Cell.: 331 2629866
Direttore: Fabrizio Di Giacomo - Cell.: 320 8232072
Email: info@consorziopomodorosanmarzano.it