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Un pomodoro OGM ricco di Vitamina C grazie a un gene della fragola

Il pomodoro, probabilmente una delle colture (se non la prima) più diffuse al mondo, tanto nei paesi sviluppati quanto in quelli in via di sviluppo, ha un problema: è povero di acido ascorbico, cioè di Vitamina C, un elemento dalle indubbie proprietà benefiche che tuttavia il corpo umano non è in grado di produrre autonomamente, ma è costretto ad assorbire dagli alimenti. Cento grammi di pomodoro ne contengono dai 15 ai 20 milligrammi; una dose particolarmente bassa in confronto ad altri alimenti meno diffusi nel mondo e meno accessibili, come gli agrumi, il kiwi, la papaya o le fragole.



Un progetto dell'Istituto Andaluso per la Ricerca e la Formazione Agraria (Ifapa) dell'Istituto di Ortofrutticoltura Mediterranea e Subtropicale, portato avanti da Victoriano Valpuesta, ricercatore dell'Università di Malaga, potrebbe ora avere una risposta a questa "pecca" del pomodoro.

Attraverso tecniche di modificazione genetica, al DNA del pomodoro è stato aggiunto un gene preso direttamente dalla fragola, il frutto che in natura contiene, in proporzione al peso, la maggiore quantità di Vitamina C. Nel dettaglio, il gene impiantato nel pomodoro OGM è quello responsabile della produzione di una particolare proteina che regola appunto la produzione di acido ascorbico.

Questa tecnica di modificazione genetica ha già avuto successo in passato sulla lattuga, producendo cespi con un contenuto di vitamina C del 200% superiore alla norma. Sul pomodoro, invece, i primi test hanno portato ad aumenti dell'antiossidante dell'ordine del 15%.

Rielaborazione FreshPlaza su fonti varie.