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Continua il trend di crescita per le aziende condotte da donne

"Imprese agricole "rosa": +13% in cinque anni"

In Italia, secondo i dati elaborati da Unioncamere Emilia Romagna, le imprese condotte da donne sono 1.146.472, il 22,2% del totale. Il 9% delle imprenditrici opera nel settore primario, a fronte di una quota che tra gli uomini si ferma 6,6%.

Anche negli anni della crisi, il trend di nuove imprese agricole avviate dal "gentil sesso" è crescente: in cinque anni sono aumentate di quasi il 13%, compensando gli abbandoni. E c'è una particolarità: le imprese condotte da donne sono le più creative e con criteri gestionali più manageriali. Il tratto di marcata modernità delle imprese agricole femminili è confermato dalla spiccata multifunzionalità.


(Foto Cia).

Non solo. La produzione media dell'impresa agricola "rosa" risulta superiore a quella facente capo a un uomo (nel 2011, 28.500 euro contro circa 24.800); ma lo scarto aumenta vertiginosamente se si considerano le aziende multifunzionali.

Insomma, l'agricoltura femminile produce più valore, è multifunzionale, innovativa, orientata al bio e, a tutto tondo, esprime il valore dell'agricoltura custode.

"Nel nostro Paese - spiega in un'intervista su Agrimpresa Rossana Zambelli (nella foto sotto), direttrice della Cia nazionale - un'azienda agricola su tre è condotta da una donna - Questo dato è in costante crescita da circa 20 anni e non mi sorprende, perché si sviluppa in un contesto sociale che sta mutando. Tanto in Italia quanto in Europa. In agricoltura il pragmatismo femminile rappresenta una caratteristica decisiva che apprezzo molto. Del resto, la velocità di pensiero e decisionale sono doti innate che la donna ha costruito portando avanti, ogni giorno e nei secoli, molteplici attività".


(Foto VanityFair.it).

"Un recente studio del Censis, realizzato con la nostra collaborazione - continua la direttrice della Cia nazionale - ha evidenziato che due aziende di identiche caratteristiche realizzano fatturati diversi in base al sesso e l'età del titolare che la conduce: giovani e donne garantiscono performance di fatturato più elevate. Il valore aggiunto sta lì. La donna è tendenzialmente innovatrice, riesce a mettere a frutto la sua particolare sensibilità sulle questioni che si trova ad affrontare. In pratica reagisce in modo più costruttivo alle crisi e alle difficoltà, insomma non si deprime facilmente".

Riguardo la presenza delle donne negli organismi dirigenti, Rossana Zambelli osserva: "Le dirigenti della Cia hanno meritato il ruolo sul campo, nessuno ha regalato loro posizioni di vertice. Al contrario, in un contesto dominato da uomini per decenni, le donne hanno sempre dovuto dimostrare qualcosa in più. Ad onore del vero, mi piace sottolineare anche come la nostra associazione Donne in Campo, da sempre, abbia riscosso il sostegno e l'apprezzamento di tutti i dirigenti uomini della nostra organizzazione".