Spagna: le api penalizzate dai mandarini senza semi?
La problematica è stata esposta durante l'incontro "Le api solo la soluzione" tenutosi presso il Politecnico di Valencia, un evento cui hanno partecipato sia produttori che apicoltori e che è stato aperto dal Consigliere all'agricoltura Elena Cebrián.
In rappresentanza degli interessi degli apicoltori, Carlos Muñoz Wilde ha dichiarato: "Il decreto noto come pinyolà e presentato come soluzione temporanea, è ormai in vigore da 22 anni. Esso ha avuto effetti negativi sui produttori di miele di arancio ed è servito solo alla proliferazione di varietà che rendono più difficile la coesistenza con gli insetti impollinatori".
Di contro, il direttore alle innovazioni di Eurosemillas non vede un conflitto tra varietà apirene di agrumi e api, descrivendoli anzi come "alleati" e sottolineando il ruolo del miglioramento varietale nel risolvere tanto le questioni fitosanitarie e di riduzione nell'uso di agrofarmaci, quanto quelle legate a qualità e produttività.
Del resto, che il consumatore non sia disposto ad acquistare mandarini con semi è stato ribadito da Felipe Medina, dirigente per la filiera agroalimentare della associazione spagnola dei retailers (Asedas), il quale ha confermato che la situazione è netta, "in quanto i consumatori non vogliono il prodotto con i semi e ovviamente le catene di distribuzione tengono ben conto di questo fattore, al momento di effettuare i controlli qualità sulle forniture".
All'evento ha partecipato anche Luis Ferreirim, responsabile per l'agricoltura di Greenpeace, che ha relazionato sul rapporto "Food Under Threat", secondo il quale il valore dei prodotti agricoli che fanno affidamento sull'impollinazione da insetto è di 114 milioni di Euro. A preoccupare oggi è la diffusione della 'sindrome da spopolamento degli alveari' che sta riducendo la popolazione delle api.