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"Export di fichi pugliesi: "L'influenza dei consumatori di origine turca gioca un ruolo fondamentale"

La stagione pugliese dei fichi Fioroni volge al termine. I frutti destinati all'export sono rappresentati prevalentemente da quelli viola-nero che, rispetto aicosiddetti "bianchi", sono più resistenti. Avendo una maggiore conservabilità consentono infatti di raggiungere Paesi più lontani senza aver problemi di sovramaturazione.

Secondo un operatore della provincia di Bari, anche quest'anno la richiesta per questo prodotto si è dimostrata in aumento e, anche grazie a una buona produzione in termini di qualità e quantità, si è registrata un'ottima stagione. "Per il fico Fiorone la stagione è molto breve, di circa 40-50 giorni, da giugno fino a metà luglio".

In Puglia si ottengono, infatti, due diverse tipologie di fichi dalla stessa pianta: i Fioroni (o primaticci) e i Settembrini (o fichi veri, da metà luglio a fine agosto, di pezzatura più piccola e di sapore ancora più dolce).



Il Fiorone è un prodotto che desta molto interesse e che, se lavorato bene, permette di ottenere un buon valore aggiunto al portafoglio prodotti di un'azienda. "In questo momento della stagione - continua l'operatore - le quantità stanno diminuendo giorno dopo giorno e i prezzi sono intorno ai 2,50 euro/kg. La domanda è stata costante per tutta la stagione. Oltre al mercato nazionale, la destinazione principale del nostro prodotto è la Germania, dove l'influenza dei consumatori di origine turca gioca un ruolo fondamentale per questo prodotto".



Un altro operatore pugliese ha dichiarato: "Per quanto riguarda i fichi Fioroni destinati all'esportazione (varietà Domenico Tauro originario delle zone di Molfetta, Terlizzi, Ruvo di Puglia) la commercializzazione durerà ancora una settimana al massimo; praticamente la stagione si concluderà intorno a mercoledì o giovedì prossimo (della 29ma settimana, NdR). Per la nostra azienda è iniziata il 10 giugno e si è conclusa il 3 luglio. Abbiamo esportato verso Francia, Germania e Inghilterra. Rispetto allo scorso anno, la commercializzazione del prodotto è aumentata di circa il 20%".

Dal Brindisino sottolineano, invece, una produzione ridotta all'osso per il fico Fiorone e buone prospettive per il Settembrino, situazione opposta a quella della precedente campagna. "Due le ragioni: un'inaspettata fruttificazione nel mese di dicembre 2014, dovuta a temperature più elevate rispetto alla media e che naturalmente non è andata a buon fine; inoltre, la gelata di fine marzo 2015. Ci siamo ritrovati quindi con un quarto della produzione rispetto allo scorso anno e, al posto dei soliti 15-20 giorni di raccolta, ne abbiamo avuti solo 7-8".



"Nonostante i limitati quantitativi di Fiorone - continua l'operatore - abbiamo anche esportato, ma si parla di volumi davvero esigui. Intorno al 18 luglio partiremo con i Settembrini per cui si prevedono volumi crescenti e una domanda in arrivo da Germania, Francia, Svizzera e Belgio. Paesi in cui è forte la presenza turca, principali consumatori di fichi. La fortuna sta che quando inizia la stagione turca, intorno al 10 settembre, noi ormai stiamo terminando o lo abbiamo già fatto".

"Prima - conclude l'operatore brindisino - lavoravamo con la Russia, ma ora non possiamo più. Esportavamo anche a Malta, che a sua volta vendeva in Libia, ma con l'attuale situazione geopolitica è saltato anche questo mercato". Riguardo ai prezzi, la crisi è sempre in agguato e il prodotto segue l'andamento degli ortofrutticoli di stagione.