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A colloquio con Michelangelo Rivoira del gruppo Rivoira-Kiwi Uno: il punto sull'export e le previsioni per la stagione estiva

FreshPlaza si è recata presso gli stabilimento del gruppo Rivoira-Kiwi Uno di Verzuolo (CN), storico gruppo piemontese attivo nell'esportazione di frutta, e oggi tra i principali esportatori mondiali del settore; insieme a Michelangelo Rivoira abbiamo fatto il punto della situazione per quanto riguarda l'export considerata la situazione politica dei principali mercati di riferimento per le produzioni ortofrutticole italiane.



FreshPlaza (FP): Qual è la situazione per quanto riguarda i volumi movimentati di import ed export per pomacee, drupacee e kiwi?
Michelangelo Rivoira (MR): Dipende un po' dalle annate ma l'anno scorso abbiamo raggiunto le 80mila tonnellate di prodotto esportato per tutto il gruppo Rivoira/Kiwi Uno: 55 mila tonnellate di mele, 10 mila tonnellate di pesche e nettarine e 15 mila tonnellate di kiwi. La campagna export si chiude a maggio, ma con le nuove varietà tardive di mele pensiamo per il 2016 di prolungare l'esportazione fino a metà giugno. Per quanto riguarda l'importazione, siamo partner della società cilena Unifrutti dalla quale importiamo il prodotto in Europa per distribuirlo in Germania e Spagna.

FP: La crisi libica e la situazione conflittuale nell'Africa del Nord hanno avuto riflessi sulle vostre esportazioni?
MR: Questa situazione rappresenta per noi una grossa perdita. Il nostro gruppo ha sempre esportato quantitativi importantissimi in Libia; da subito dopo la rivoluzione libica del 1969 siamo stati indubbiamente i più forti esportatori di frutta da Italia a Libia. Adesso si registrano estreme difficoltà per la logistica: è quasi impossibile trovare navi disposte a trasportare il prodotto in questi Paesi. Perciò, praticamente ora il mercato libico vale per noi poco più di zero.

Un altro mercato importantissimo per noi fino a poco tempo fa era l'Egitto, dove abbiamo clienti che serviamo da circa 30 anni; purtroppo a seguito delle disposizioni del governo egiziano che mirano a ridurre o annullare le importazioni siamo costretti ad abbandonare anche questa piazza.


Michelangelo Rivoira nel suo ufficio.

Tanto per fare un esempio, una delle disposizioni della Banca Centrale Egiziana dello scorso febbraio 2015 è stata quella per cui ciascun cliente (nel nostro caso gli importatori) può versare sul proprio conto corrente un importo mensile massimo e inderogabile di 50.000 dollari statunitensi per trasferimenti all'estero: questo significa in pratica annullare l'importazione. Noi vantiamo un grosso credito dall'Egitto, ma purtroppo anche se i nostri clienti avrebbero i mezzi finanziari, questi sono al momento bloccati.

A fronte di simili situazioni, sarebbe opportuno e auspicabile che i nostri Ministeri competenti prendessero dei provvedimenti.

Poi ci sono altri paesi come Algeria e Tunisia che potrebbero essere potenziali clienti, ma anche qui ci sono difficoltà e mancanza di sicurezza; d'altronde sono Paesi a rischio.

Altra spina nel fianco è l'embargo russo: ora che l'Unione Europea ha ulteriormente prorogato le sanzioni nei confronti della Russia per altri 6 mesi (cfr. FreshPlaza del 23/06/2015), ciò comporterà la perdita di un grosso mercato sia per la frutta estiva sia per quella autunnale. Io penso invece che mai come in questo momento l'Europa dovrebbe essere più vicina alla Russia anche per altre questioni. Per noi la Russia ha sempre rappresentato un mercato importante non tanto per i quantitativi esportati ma per la vicinanza ad altri Paesi esportatori chiave, come la Polonia, la quale non potendo più spedire merci in Russia, soprattutto le mele, le esporta nei Paesi europei occidentali provocando così un appesantimento del mercato per via di un'offerta eccedente.

FP: Vi siete avvantaggiati del cambio (€ vs $) per quanto riguarda l'importazione dei prodotti contro stagione?
MR: Indubbiamente, questo cambio ha sbloccato la situazione dell'importazione e ha alleggerito la concorrenza con gli Stati Uniti per l'esportazione delle mele in Medio ed Estremo Oriente. Sicuramente infatti gli USA in questo momento hanno più difficoltà ad esportare in questi Paesi. Se la Banca Europea avesse preso due anni fa provvedimenti simili probabilmente non avremmo avuto questa crisi.

FP: Quanto incidono i costi energetici e di trasporto per ogni tonnellata di prodotto? Quali strategie utilizzate per ottimizzare i costi?
MR: Io posso solo dire che i nostri costi energetici sono circa il doppio di quelli che sostengono i nostri concorrenti francesi e il 40% in più di quelli che sostengono i nostri concorrenti spagnoli. Per quanto riguarda i trasporti, ci troviamo in una zona molto svantaggiata con una rete viaria che risale a 50 anni fa; in più l'aumento considerevole del traffico e l'aumento dei costi di trasporto rispetto ad altre regioni italiane indubbiamente incidono sui costi. Infine un altro ostacolo a livello nazionale è la burocrazia, unita alle diverse certificazioni che rappresentano un grosso costo.


Piero e Michelangelo Rivoira presso l'area nella quale il gruppo sta costruendo un nuovo magazzino con tecnologie all'avanguardia.

FP: Adesso è il momento di pesche e nettarine: come sta andando la stagione, quali previsioni di produzione e di esportazione?
MR: Continueremo ad avere difficoltà nell'esportazione: l'unica speranza di vedere un mercato migliore sta nel calo di offerta; rispetto a un'annata normale infatti si calcola il 10% circa in meno di prodotto. Questo calo di produzione è dovuto a minori superfici coltivate a livello nazionale. Naturalmente il clima incide molto sulla produzione della frutta estiva; noi inizieremo con le pesche a metà luglio. Per quanto riguarda la raccolta, non possiamo fare previsioni, poiché è fortemente vincolata al clima; possiamo solo sperare che non si ripetano le condizioni meteo dell'anno scorso. Se continua la crisi di mercato e il clima non è favorevole, è impensabile convincere i produttori a realizzare nuovi impianti di pesche.

FP: Qual è la situazione della batteriosi su kiwi?
MR: purtroppo dobbiamo cercare di convivere. Non l'abbiamo debellata, ma si riesce a gestire la situazione attraverso tecniche agronomiche oculate.

FP: Il cambiamento climatico sta portando sempre più alla contemporaneità delle produzioni Italiane meridionali e settentrionali. Come pensate di gestire questi cambiamenti?
MR: Più che un effetto del cambiamento climatico è che ci sono varietà sempre più precoci e sempre più tardive, per cui possiamo gestire i cambiamenti di mercato solo puntando sulla selezione varietale. Ad esempio, una volta la Spagna era considerata importante per le produzioni precoci, oggi producono pesche che arrivano sul mercato dopo le nostre.

FP: Oltre alle varietà di mele di cui siete esclusivisti (Ambrosia, Crimson Snow e altre), state lavorando anche a varietà esclusive di pesche o nettarine?
MR: Abbiamo nuove, benché non esclusive, varietà di pesche e nettarine resistenti che possono essere trasportate a lunga distanza, però è estremamente difficile convincere i produttori a realizzare nuovi impianti a causa del deludente ritorno economico che hanno avuto in questi ultimi anni.

Stiamo lavorando molto su nuove varietà di mele. La Rivoira in collaborazione con altri 13 importanti partner provenienti da cinque continenti ha sostenuto la creazione di IFORED, un consorzio mondiale per la promozione e commercializzazione di innovative varietà di mele a polpa rossa. I partner italiani collaborano al progetto IFO come NovaMela, consorzio che riunisce i più importanti magazzini di frutta del nostro paese: Rivoira, Melinda, Vog, Vip e La Trentina (cfr. FreshPlaza del 19/11/2012).



Noi crediamo molto in questo progetto di selezione, poiché queste varietà di mele ancora in prova presentano caratteristiche uniche.

FP: Può fornirci qualche anteprima sul magazzino che state realizzando per il 2016?
MR: Il magazzino entrerà in funzione nella seconda metà di agosto 2016, i lavori stanno procedendo come da programma (cfr. FreshPlaza del 12/03/2015). Si tratta di un'opera di ingegneria unica in quanto a tecnologia utilizzata. Questo magazzino rappresenta una novità per la lavorazione e la gestione del prodotto: smisterà automaticamente la merce in verticale su 3 sale di lavorazione, eliminando i trasporti interni che abitualmente vengono effettuati con carrelli elevatori manovrati da operatori.


Una vista dall'alto del cantiere dove sorgerà il nuovo magazzino automatico.

La superficie coperta del magazzino sarà di circa 10mila metri quadrati: in questa struttura si lavoreranno solo le mele, mentre gli altri prodotti verranno lavorati nello stabilimento Kiwi Uno.

Contatti:
Gruppo Rivoira/Kiwi Uno

Via Mattona 174/C
Verzuolo (CN)
Tel.: +39 0175 280811
Email: info@rivoira.it
Web: www.rivoira.it