Crisi di mercato: Italia, Francia e Spagna chiedono alla UE misure preventive
La riunione è stata presieduta dal Segretario generale dell'Agricoltura spagnolo, Carlos Cabanas Godino, insieme a Catherine Geslain-Lanéelle, direttore generale al Ministero delle Politiche agricole francese, e Felice Assenza, direttore generale del dicastero italiano.
I rappresentanti delle pubbliche amministrazioni e della filiera produttiva dei tre Paesi hanno esaminato le implicazioni del veto russo, in vigore dal 7 agosto 2014, e l'efficacia delle misure eccezionali adottate dalla Commissione europea per mitigare gli effetti negativi sul settore.
"L'embargo ha messo in ginocchio la frutticoltura europea", riferisce a FreshPlaza Davide Vernocchi, alla riunione in veste di presidente del settore ortofrutticolo di Fedagri Confcooperative.
"I tre direttori - continua Vernocchi - hanno sottoscritto un documento che sarà inviato alla Commissione per chiedere di stabilire in modo preventivo per tutte le specie ortofrutticole all'inizio della campagna, e non quando l'emergenza è conclamata, le misure di gestione delle crisi. I partecipanti, infatti, hanno riconosciuto lo sforzo del Mipaaf, che la scorsa estate ha lavorato in modo efficace per l'applicazione delle misure, ma hanno anche constatato con rammarico come la Commissione abbia risposto in netto ritardo".
"Altra questione sollevata - aggiunge Vernocchi - è quella della trasformazione industriale, che va incentivata. Le produzioni estive, infatti, sono altamente deperibili e non possono percorrere lunghe distanze in cerca di nuovi mercati, come chiede l'UE. La stessa distribuzione gratuita presenta delle problematiche".
Durante la riunione sono state ascoltate le valutazioni dei Gruppi di contatto per quanto riguarda le campagne di fragole, aglio, pomodori, pesche e nettarine, mele e pere, oltre alle conclusioni del gruppo riunitosi per discutere le emergenze fitosanitarie (cfr. FreshPlaza del 28/04/2015).
"Abbiamo espressamente chiesto - conclude Vernocchi - che le previsioni produttive tengano conto delle variazioni dei catasti, perché se non si considera questo strumento di rilevazione si rischia di creare aspettative o allarmismi".
Il Comitato ha poi discusso la revisione - nell'ambito della nuova politica agricola comune specifica per il settore - del Regolamento n. 543/2011. Confronto avviato lo scorso anno per adottare posizioni comuni.