I carciofi del Metapontino invadono l'Italia e l'estero
"Noi – ha detto Carbone – siamo i produttori di punta della Orogel, uno dei marchi più importanti del settore. Il nostro prodotto ha caratteristiche di bontà tali da essere tra i più ricercati. Produciamo con destinazione industriale. Un carciofeto di 40 ettari è da record. La media è di 7–8. Ed il Metapontino, con i suoi 300 ettari, è leader in Basilicata".
Una coltura remunerativa? "Dipende dall'annata. Importanti sono i numeri che si riescono ad ottenere. L'industria ci garantisce un prezzo congruo. Dobbiamo sperare in condizioni climatiche normali. Gelo e grandine sono in agguato. In condizioni okay, le varietà di nuova generazione che coltiviamo (Madrigal, Symphony e Violetto brindisino risanato) ci danno un certo reddito con un buon ritorno economico ed occupazionale per il territorio. Per un ettaro ci vogliono per impianto, acqua, spese, lavoro, raccolta, dai 7 agli 8.000 euro. Ora ho 18 dipendenti della zona ed extracomunitari".
Ma "Il pizzicotto" produce solo carciofi? "Il grosso del nostro impegno – ha risposto il nostro interlocutore - è sui carciofi, Ma produciamo anche zucche, frumento, cavoli, broccoli, pur se puntiamo sul carciofo. Se il trend rimarrà positivo aumenteremo le superfici coltivate".
Ed è strano che questo imprenditore, perito agrario, non si sia dedicato, come la gran parte dei produttori agricoli della sua età, alla fragolicoltura. Una stranezza spiegata sull'onda dei ricordi familiari. "Io – ha rivelato Carbone – non sono figlio di agricoltore. Mio padre faceva il camionista. E portava i carciofi a Firenze. Questo ortaggio per me è stato una passione che ho trasformato in stile di vita. In futuro ci sono la sperimentazione del Carciofo brindisino che si avvia all'IGP, la ripresa produttiva di varietà tradizionali, un marchio di produzione di sottoli. Carciofi, ovviamente" .