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Agtech: i quattro segreti della nuova agricoltura

La nuova frontiera dell'agricoltura è il suolo digitale. Attraverso il monitoraggio digitale del terreno sarà infatti possibile produrre, in un futuro sempre più prossimo, carburante, cibo, fibre e molto altro ancora.



Questo settore dell'agricoltura avanzata viene preso sul serio da molte aziende di livello, tra cui Finistere Ventures, una società di capitali con sede in California, considerata tra i pionieri dell'Agtech (la nuova agricoltura tecnologica).

Ma quali sono i segreti di questo nuovo tipo di agricoltura?
  • L'innovazione in agricoltura permetterà di modulare fattori determinanti per l'aumento della produzione quali il processo fotosintetico, la quantità di carbonio presente nella pianta e l'efficienza idrica.
  • In secondo luogo darà la possibilità di diversificare le tipologie di prodotto, grazie all'introduzione di nuove colture e di nuove tecnologie di produzione.
  • Un altro aspetto importante riguarda i vantaggi legati alla protezione da possibili parassiti che andrebbero a consumare energie vitali per la pianta.
  • Infine, queste innovazioni permetterebbero di introdurre alcune tecnologie senza precedenti, in grado di rivoluzionare il modo di seminare, coltivare e raccogliere, trasportare i prodotti agricoli.
Uno degli aspetti più importanti di questa avventura legata all'agricoltura tecnologica riguarda l'efficienza fotosintetica e quindi la possibile perdita di energia che avviene nelle piante durante la trasformazione della luce solare in nutrimento. Riuscire a ridurre al massimo questa perdita rappresenterebbe un successo enorme per l'agricoltura e non solo. 

Nel 2010, alcuni esperti hanno dimostrato che è possibile recuperare fino al 12% dell'energia consumata dalla piante (in questo caso specifico lo studio ha riguardato delle alghe) senza andare ad alterarne il metabolismo.

Lo stesso risparmio potrebbe riguardare anche il consumo idrico e moltissimi altri fattori con prospettive future di guadagno notevoli.

"Delle oltre 350.000 specie diverse di piante verdi esistenti al mondo – ha commentato Jerry Vaulder, presidente della Finistere – quasi tutte hanno un'efficienza fotosintetica compresa tra l'1% e il 2%. In cima alla classifica spicca la canna da zucchero che si trova nell'ordine del 5% di efficienza fotosintetica".

Anche Ganesh Kishore, co-presidente del Life Sciences Capital Fund malese, ha messo in evidenza come la ricerca sul biocarburante dovrebbe concentrarsi più su come le piante convertono la luce solare in energia che non sulle tecnologie di lavorazione. Una simile affermazione fa riflettere circa l'annoso dibattito relativo alla produzione di biocarburanti da materie prime agricole. Ad esempio Ganesh Kishore ha notato come adeguati controlli sulla produzione del mais possano portare l'efficienza energetica dal 2% fino al 12%, liberando così un'enorme potenzialità. 

L'obiettivo di questa nuova avventura "agtech" è, dunque, quello di lavorare quanto più possibile sul risparmio energetico della pianta attraverso la modulazione e il controllo tecnologico di alcuni importanti fattori.

"Siamo entusiasti di poter partecipare in prima linea a questa avventura - ha detto Arama Kukutai, co-fondatore e partner Finistere Ventures - Siamo lieti di avere oggi un gruppo di investitori finanziari e partner strategici su cui poter contare, tra i quali figura anche Bayer CropScience".

"Il mondo deve affrontare sfide difficili per la sua sicurezza alimentare: entro il 2050 dovrà sfamare più di 9 miliardi di persone - ha aggiunto il dottor Adrian Percy, della Bayer CropScience – Il nostro investimento punta a migliorare le rese necessarie a realizzare una produzione di cibo sicuro e conveniente, anche in vista dell'imminente crescita della popolazione mondiale". 

Rielaborazione FreshPlaza su fonte: www.biofuelsdigest.com