Una fruttiera hi-tech contro lo spreco alimentare
Ma il contenimento degli sprechi richiede cambiamenti anche nel comportamento dei consumatori. La FAO, in particolare, indica che negli Stati europei a più alto reddito le famiglie scartano ogni anno 37 milioni di tonnellate di cibo. I Paesi Bassi sono i più "spreconi" con 579 kg pro-capite l'anno; quello che spreca meno invece è la Grecia (44 kg). L'Italia si trova a metà strada, con 149 kg di cibo sprecato a testa annualmente.
La crisi economica ha comunque ridotto notevolmente lo spreco di cibo (57%). Per risparmiare, infatti, gli italiani hanno iniziato a programmare meglio le proprie spese e i propri consumi, diminuendo le quantità acquistate, riutilizzando gli avanzi e prestando maggiore attenzione alle scadenze.
Anche il design contro lo spreco alimentare
Conservare i prodotti in buono stato per più tempo, però, richiede maggiore attenzione. Anche perché, secondo un'indagine condotta nel Regno Unito, solo il 23% dei consumatori ritiene di dover conservare nel frigo la frutta fresca e il 53% le verdure fresche. Molti lascerebbero gli alimenti non sigillati o liberi, aperti all'aria.
Da qui il contributo dell'innovazione che, nella fattispecie, trova forma in una fruttiera hi-tech ideata da Jagjit Chodha, studente di design alla Brunel University di Londra.
La Ethylene Fruit Bowl, infatti, è dotata al proprio interno di sensori in grado di rilevare la presenza di ossido di etilene, il gas che rivela lo stadio di maturazione della frutta.
Quando l'etilene raggiunge le soglie limite, un led si accende e avvisa che la frutta deve essere consumata perché sta maturando troppo.