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"In arrivo il super pomodoro: kit di geni "truccati" permette di raddoppiarne la resa"

Sulla rivista Nature Genetics è stato pubblicato uno studio condotto da alcuni ricercatori del Cold Spring Harbor Laboratory (CSHL), nei pressi di New York, in cui si descrive la tecnica che consente di raddoppiare la quantità di pomodori prodotti andando a regolare l'equilibrio tra fioritura e produzione di foglie. Tecnica che in futuro potrebbe essere applicata anche ad altre coltivazioni cruciali per l'alimentazione nel mondo, come la soia.

"Tradizionalmente - spiega il coordinatore dello studio Zachary Lippman - i coltivatori hanno provato ad aumentare i raccolti sfruttando varianti genetiche naturali, ma alla fine si è giunti ad un plateau nella produzione."

Dal momento che quasi una persona su 8 nel mondo non può nutrirsi in maniera adeguata, Lippman è convinto che sia necessario trovare urgentemente nuovi metodi che permettano di produrre più cibo. Per raggiungere l'obiettivo, il gruppo di ricerca ha individuato una serie di mutazioni genetiche che modificano l'architettura della pianta.

In particolare, viene regolato in maniera precisa l'equilibrio tra l'ormone florigeno (che promuove la fioritura e dunque la produzione di frutti) e l'ormone anti-florigeno (che invece favorisce la produzione di foglie e germogli).

Studi preliminari condotti da Lippman e dai colleghi israeliani hanno infatti dimostrato che una mutazione nell'ormone florigeno può spostare l'equilibrio tra la crescita vegetativa e la fioritura, modificando così l'architettura della pianta in modo da aumentarne la resa. Questo ha suggerito che l'equilibrio tra ormone florigeno e anti-florigeno potrebbe non essere ancora ottimale nelle piante di pomodoro, nonostante secoli di allevamento con variazioni genetiche naturali.


Gli scienziati del CSHL hanno individuato una serie di varianti genetiche che possono aumentare notevolmente la produzione di pomodori. Nella foto, all'estrema sinistra: la resa media di una pianta che produce pomodori da industria standard. I successivi tre campioni sono stati prodotti da piante con mutazioni. All'estrema destra, la combinazione di mutazioni genetiche produce il doppio dei pomodori della varietà standard.

"Abbiamo scoperto - spiega Lippman - che diverse combinazioni aumentano il raccolto dei pomodori che vengono consumati freschi, come il ciliegino, a differenza di altri che invece vengono lavorati per produrre salsa o ketchup." La svolta di questa scoperta è che permetterà agli agricoltori di personalizzare le variazioni genetiche di particolari varietà a seconda delle condizioni di crescita.

Questo kit di geni "truccati" consentirà ai coltivatori di "amplificare" i raccolti a seconda delle condizioni ambientali e delle necessità del mercato.

I risultati possono essere applicabili ad altre colture da fiore. Le mutazioni che interessano l'ormone florigeno e quello anti-florigeno sono già noti per svolgere un ruolo nel controllo dell'architettura nelle colture oleaginose come colza e girasole. I ricercatori del CSHL sono ansiosi di appliccare questa tecnica sulla soia, che per certi aspetti di crescita è simile al pomodoro.

Questo lavoro è stato sostenuto da sovvenzioni provenienti da Research Council-Advanced Europeo (ERC), Science Foundation Israeliana (ISF), Binational Agricultural and Research Fund (BARD) (BARD), National Science Foundation (NSF) Plant Genome Research Program.
 
Lo studio dal titolo "Optimization of crop productivity in tomato using induced mutations in the florigen pathway" è online in Nature Genetics dal 2 novembre, 2014. http://www.nature.com/ng/index.html Gli autori dello studio sono: Soon Ju Park, Ke Jiang, Lior Tal, Yoav Yichie, Oron Gar, Dani Zamir, Yuval Eshed, Zachary Lippman.

Fonte: ansa.it / cshl.org
Data di pubblicazione: