La Global Vision, società specializzata nella progettazione e nella fornitura di tecnologie innovative anche nell'ambito del proofreading (identificazione degli errori, correzione di bozze), ha lanciato il nuovo pacchetto "Proofware" al fine di controllare la qualità in fase di etichettatura, catturando gli eventuali errori non ancora individuati, prima che sia troppo tardi. Tra questi c'è anche la verifica della lettura del codice a barre.
(Foto: www.globalvisioninc.com)
Con l'introduzione delle applicazioni per smartphone, è molto probabile che un consumatore del futuro utilizzi il proprio telefonino come scanner per diverse attività quotidiane, quali fare la spesa.
Alcune applicazioni forniscono già consigli per gli acquisti: c'è per esempio Seasons, che indica quale frutta e verdura di stagione è bene comperare per sostenere il ciclo naturale, evitare i prodotti d'importazione o coltivati in maniera intensiva fuori stagione. Oppure c'è Good Guide, applicazione che indica quanto un determinato prodotto impatti sull'ambiente: basta inserire il numero del codice a barre e la guida troverà nel suo database i dati relativi al suo "quoziente green".
Basta quindi un semplicissimo errore nella digitazione di una lettera o di un numero, per far sì che quanto scritto in etichetta non trovi riscontro sui dispositivi adibiti alla lettura.
Il codice a barre gioca un ruolo sempre più criticoQuasi tutti i prodotti reperibili nei negozi di una certa dimensione e nei supermercati, come gli alimentari, possiedono un codice a barre: le prime 7 cifre formano il "Global Location Number", numero di base che viene assegnato su richiesta nei singoli paesi da un ente autorizzato; le ulteriori 5 cifre si riferiscono all'articolo stesso; l'ultimo numero serve solamente come verifica, in modo che il computer possa accorgersi di un'eventuale "svista".
Dalla sigla del paese non si può evincere automaticamente il luogo di produzione, perché, ad esempio, una ditta italiana può richiedere un codice italiano anche per merci prodotte all'estero. D'altro canto anche merce prodotta in Italia può contenere materie prime prodotte in altri paesi.
Indirettamente c'è anche qualche svantaggio pratico per il consumatore. Con l'introduzione di questo sistema il cartellino del prezzo finisce con il cadere completamente in disuso. Il prezzo quindi non viene più applicato su ciascun prodotto, ma solo sullo scaffale, dal momento che con la lettura automatica del codice a barre alla cassa non c'è più bisogno di registrare i prezzi uno ad uno. Questo sistema porta certamente a un risparmio di tempo per il commerciante, però disorienta l'acquirente, in quanto è molto difficile identificarli in mezzo alla quantità di prodotti esposti sugli scaffali.
(Foto: hightech.blogosfere.it)
Inoltre l'introduzione del codice QR (=quick response), consente di avere maggiori informazioni relative al prodotto, grazie ai lettori appositi presenti anche tra le applicazioni degli smartphone. Lo stesso tipo di lettore a quanto pare non esiste per i codici a barre.
Elaborazione FreshPlaza su diverse fonti