Sudafrica: la sostenibilita' come fattore chiave per i produttori
"La prima sfida è il rispetto delle normative, in quanto le aziende di import-export si aspettano standard molto alti, a loro volta collegati alle certificazioni. In secondo luogo c'è il profitto, perché dobbiamo far si che tutti coloro che partecipano alla filiera percepiscano la quota che gli spetta. Infine c'è la sostenibilità, ovvero l'efficienza nella gestione delle risorse e dell'ambiente, un problema più facile da identificare che da risolvere e per il quale l'innovazione è essenziale".
Secondo Kodde, "una filiera che voglia dirsi di successo è quella che crea valore dal campo alla tavola: si tratta di avere una catena di approvvigionamento efficiente e di capire i bisogni dei consumatori. Non è qualcosa che gli individui possono fare da soli, tutti hanno il proprio ruolo distinto".
Per identificare questi bisogni, Syngenta si avvale di sondaggi. "In quello condotto due anni fa su 1.800 consumatori di verdure, abbiamo scoperto che il 10% di loro si può definire "avventuroso", ossia disposto ad acquistare nuovi prodotti e mostrarli agli amici", spiega Martin.
Inoltre, il 33% si è rivelato attento alla convenienza, il 25% è rappresentato da consumatori "comodi", ovvero quelli che passano poco tempo a preparare il cibo, e il 32% è costituito dagli "impegnati", per i quali la sostenibilità è molto importante.
"Come si traduce questo per noi? Nel caso dei pomodori, ad esempio, possiamo guardare a caratteristiche come contenuto di vitamine, sapore, conservabilità e consistenza e adattare la coltivazione. Allo stesso tempo, assicuriamo che siano resistenti alle malattie vegetali, un processo complesso basato sull'identificazione genetica".
La sostenibilità è diventata un fattore chiave per i coltivatori. Aspetti quali produzione etica, sicurezza alimentare, gestione di acqua e terreni e riduzione degli scarti permettono di garantire un futuro migliore per le generazioni a venire, con un occhio alle finanze.
"Per aiutare i produttori abbiamo sviluppato degli strumenti pratici che li assistono nell'implementazione di pratiche sostenibili come "Operation Pollinator", un programma di biodiversità internazionale creato per incrementare il numero di insetti impollinatori creando per loro habitat e condizioni favorevoli specifiche", spiega Kodde.
"In Europa abbiamo anche delle aziende agricole dove dimostriamo come funziona la lotta biologica e la gestione dei residui. Tutto ciò serve a raggiungere gli obiettivi Syngenta, cioè assicurare che i coltivatori raggiungano i propri standard minimizzando i rischi per la catena alimentare".
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