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Chioggia (VE): sei aziende per il carciofo violetto

Uscire dalla monocoltura per avere maggiori prospettive di guadagno puntando sul carciofo violetto di Chioggia. Si è concluso, nei giorni scorsi, un progetto partito nel 2005 atto al recupero del prezioso ortaggio locale, da anni a rischio estinzione.

Nei prossimi giorni sei aziende orticole del Clodiense daranno vita alle prime carciofaie, piantandovi le piante di carciofo, ottenute con la moltiplicazione in vitro effettuata da un'azienda specializzata di Cesena. Ben 1.200 piantine sono già state consegnate alle aziende che hanno voluto aderire al progetto, che sperimenteranno presto questa nuova coltura, grazie all'ortomercato.

Il progetto è stato avviato nel 2005 da Veneto Agricoltura, che ha permesso di recuperare il patrimonio genetico del "Carciofo violetto di Chioggia", ancora presente grazie ad alcuni agricoltori anziani che lo coltivavano alle Salse, in Val da Rio, retaggio di una coltura che prese piede a Chioggia tra il '400 e il '500, scomparsa dopo le gelate del 1929. Un successivo lungo percorso, che ha compreso un confronto varietale con il "Violetto di Sant'Erasmo", si è concluso nel 2012 con una valutazione gustativa tra le due varietà, che ha permesso di trarre la conclusione che quello di Chioggia risulta più precoce e vigoroso, più tondo e grosso alla base del capolino.

L'appuntamento è in primavera per le prelibate "castraùre" e, a giugno, per le "massète": i carciofi veri e propri.
Data di pubblicazione: