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Cambiamenti sul posto di lavoro: siamo davvero pronti ad accogliere la Generazione Y?

Niente è per sempre, anche in ambito lavorativo. I tempi cambiano e stare sempre al passo non è cosa facile per un datore di lavoro. La generazione dei baby boomer, cioè quella delle persone nate tra il 1945 e il 1964, sta ormai per andare in pensione; la Generazione X (i nati tra il 1960 e il 1980) sta per fare la propria scalata lavorativa; e la Generazione Y (conosciuta anche come Millennial Generation, Generation Next o Net Generation), coloro cioè che sono nati tra il 1982 e il 2005, tenta di entrare nel mondo del lavoro, portandosi dietro un nuovo bagaglio culturale da applicare alla pratica lavorativa.

La Generazione Y include quelli che saranno i leader del domani; pertanto i datori di lavoro che vogliano trarre il meglio da questa categoria di lavoratori dovranno adattarsi velocemente. E' da tenere in conto, inoltre, che le tendenze introdotte ora si consolideranno nel momento in cui le future generazioni si approcceranno al mondo del lavoro.

La Generazione Y è cresciuta in un mondo di smartphone e social media, sullo sfondo di una recessione e di una crisi finanziaria globale. E' perciò avida di riscatto. Abituati come sono alla flessibilità che la tecnologia mobile porta nelle loro vite personali, un lavoro rigido e poco dinamico non combacia proprio con le aspettative degli appartenenti alla Net Generation.

Finora, la Generazione Y è arrivata spesso a dei compromessi pur di lavorare, ma fattori come una possibile ripresa economica globale, congiunta all'inclinazione della nuova generazione verso un progresso rapido, un lavoro variabile e un sano equilibrio tra vita personale e lavoro renderanno difficile per i datori di lavoro mantenere nelle aziende del personale efficiente, qualificato e di talento nei prossimi anni.



Nati nell'era digitale, i membri della citata generazione sono cresciuti in un mondo iper-connesso e quindi risultano abili nell'utilizzare la tecnologia. Tendono naturalmente al gioco di squadra e quindi prediligono le collaborazioni. Molto adattabili e ambiziosi, puntano sempre a migliorare le loro competenze e le loro carriere. Un'attitudine al pensiero indipendente, in combinazione con elevati livelli di autostima, dà loro un forte istinto imprenditoriale e doti di leadership.

A differenza dei loro nonni e dei loro genitori, gli appartenenti alla Generazione Y probabilmente non avranno mai un lavoro fisso a tempo indeterminato, ma potranno vantare numerose esperienze professionali, anche se di breve durata, in diversi settori e spesso in diversi luoghi, anche all'estero. La flessibilità sarà la loro caratteristica distintiva, oltre all'incredibile padronanza di tutto ciò che è condivisione, comunicazione e capacità di fare networking.

Da un'indagine estensiva della Fondazione Istud, su una popolazione di 1.412 giovani studenti e su 68 neo-assunti in azienda, risulta un elevato livello di omogeneità della popolazione osservata: è possibile definire questa come una Generazione "unisex", che si presenta cioè come un insieme compatto ed omogeneo. Si tratta di una omogeneità riscontrabile soprattutto nelle preferenze lavorative: i giovani vivono con il mito della grande azienda multinazionale, tecnologicamente avanzata, che offra loro la possibilità di viaggiare e di crescere professionalmente.

Sognano anche un ambiente di lavoro aperto e informale, in cui ci sia una relazione trasparente con i superiori e la possibilità di avere libero accesso a tutte le informazioni riguardanti l'azienda.

Un altro elemento che accomuna i giovani di questa Generazione è l'estrema focalizzazione sul presente: i giovani, infatti, concentrano i propri sforzi soprattutto nel perseguimento di obiettivi di breve, a volte brevissimo, termine.


Fonte: Fondazione Istud

Mentre la Generazione Y vorrebbe lavorare in maniera flessibile, con accesso alle ultime tecnologie e un giusto equilibrio tra vita privata e lavoro, il datore di lavoro ha ancora bisogno che la sua impresa abbia una struttura, una certa garanzia e una visione manageriale. I leader aziendali devono comprendere però che oggi un lavoratore "mobile e flessibile" può raggiungere un livello simile di produttività rispetto a un altro inserito in un ambiente lavorativo fisso.

Trovare il giusto equilibrio
Non è affatto facile raggiungere un equilibrio tra tradizione e innovazione; è necessario creare un ambiente lavorativo che faccia uscire fuori il meglio da tutte le generazioni di dipendenti presenti in un'organizzazione. Bisogna garantirne l'efficienza e la produttività dentro e fuori l'ufficio; inoltre è necessario rendere sicuri i dati aziendali senza contrastare l'innovazione e la condivisione, affrontando le questioni legate alla sicurezza dei dati con accesso da dispositivi mobili. I cambiamenti e gli sviluppi in atto avranno un grandissimo impatto sulla produttività, sulla soddisfazione del dipendente e sull'offerta di servizi da parte delle imprese.

Elaborazione FreshPlaza su fonti varie