USA, Medio Oriente, Asia e Africa diventano mercati interessanti per gli agrumi sudafricani
Nel 2014, la produzione sudafricana di limoni e altri agrumi dovrebbe aumentare di rispettivamente il 18 e il 9%, raggiungendo 270.000 e 160.000 tonnellate. La produzione di arance dovrebbe aumentare del 3% a 1.600 milioni di tonnellate, come d'altronde il succo d'arancia, che dovrebbe raggiungere 29.970 tonnellate. I pompelmi invece dovrebbero calare del 10% a 391.000 tonnellate a causa del fenomeno di alternanza produttiva delle piante.
Dovrebbero esserci aumenti nelle esportazioni di arance (2%), limoni (15%), succo d'arancia (23%) e altri agrumi (6%), mentre le esportazioni di pompelmo dovrebbero diminuire del 7%.
L'Europa rimane il principale mercato d'esportazione, assorbendo il 46% dei pompelmi, il 40% di arance e il 66% di altri agrumi. Inoltre, sta aumentando l'interesse anche verso altre zone, come ad esempio Medio Oriente, Asia e Africa. Nel 2013, il Medio Oriente ha assorbito il 41% delle esportazioni di limone e, negli altri mercati, la crescita dovrebbe proseguire anche nelle stagioni a venire, specialmente data la decisione della Commissione Europea di imporre requisiti più severi sulle importazioni di agrumi dal Sudafrica, al fine di scongiurare il rischio di diffusione del Citrus Black Spot (CBS).
Le esportazioni di arance fresche dal Sudafrica agli Stati Uniti, grazie all'accordo di riduzione tariffaria AGOA, hanno raggiunto la cifra record di 40.576 tonnellate: si tratta di un aumento enorme, soprattutto considerato che il volume era di 290 ton nel 1996 e di 25.619 tonnellate nel 2007.
Negli Stati Uniti, le importazioni dovrebbero rimanere costanti nel 2014 a causa dei consumi, piuttosto statici, e della produzione domestica, sufficiente per il mercato locale. Di solito le importazioni servono a coprire la domanda fuori stagione verso fine anno.
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