La Commissione Europea inasprisce le norme sull'import di agrumi sudafricani
In base alle nuove misure, gli agrumi importati dal Sudafrica saranno soggetti a criteri più severi quali registrazione dei trattamenti chimici pre- e post-raccolta, registrazione obbligatoria delle stazioni di confezionamento e ispezioni ufficiali in situ presso gli agrumeti.
Le autorità sudafricane preleveranno campioni di almeno 600 diversi esemplari di agrumi ogni 30 tonnellate. Tutti i frutti che presenteranno dei sintomi verranno testati. Inoltre, verrà analizzato anche un campione di 30 tonnellate di arance Valencia. Non verrà fatta alcuna distinzione tra gli agrumi destinati al consumo fresco e quelli destinati al trasformato.
Il Commissario europeo alla Salute, Tonio Borg, ha dichiarato: "Proteggere le piante sul territorio comunitario è della massima importanza e la UE non aveva altra scelta che quella di imporre un ferreo regime d'ispezione sugli agrumi sudafricani. Il campionamento sistematico e il controllo delle spedizioni dovrebbero prevenire l'introduzione della fitopatia negli agrumeti europei. Siamo stati costretti a prendere queste misure a causa dell'elevato numero di intercettazioni di agrumi infetti registrate di recente alle frontiere europee."
L'introduzione della "macchia nera" nella UE rappresenta una seria minaccia per le aree di produzione agrumicola europea, presenti soprattutto in Europa meridionale. Durante la stagione delle esportazioni 2013 (da aprile a novembre) circa 600.000 tonnellate di agrumi sono stati importati dal Sudafrica. Questo rappresenta circa un terzo del totale delle importazioni agrumicole della UE; le arance rappresentano la principale referenza.
I prossimi passi
Le misure saranno adottate dalla Commissione nei prossimi giorni. Nel caso in cui si registrassero periodiche intercettazioni di agrumi affetti dal CBS nei prossimi mesi, queste misure saranno ulteriormente rafforzate e potrebbero essere imposte ulteriori restrizioni.
Traduzione FreshPlaza Italia. Tutti i diritti riservati.