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Aglio, l'UE vuole aumentare i contingenti tariffari per l'import dalla Cina

Con l'adesione della Bulgaria e della Romania nel 2007, l'Unione Europea ha ampliato la propria unione doganale. Le norme dell'Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) impongono all'Unione europea di avviare negoziati con i paesi membri allo scopo di arrivare ad un adeguamento compensativo.

Per l'aglio, in particolare, si tratterebbe di aumentare il contingente tariffario proveniente dalla Cina di 12.375 tonnellate, secondo i calcoli predisposti dalla Commissione UE. Il prezzo di mercato dell'aglio comunitario è condizionato dal prezzo dell'aglio cinese e l'apertura di un contingente tariffario supplementare di 12.375 tonnellate, esonerate dal dazio di 1.200 euro a tonnellata, potrebbe condizionare negativamente l'andamento delle quotazioni nell'UE.

L'entrata in vigore, dal 1° luglio 2014, del nuovo contingente, in un momento in cui il prezzo di mercato è basso, rischia di aggravare la contrazione dei prezzi alla produzione. Per questo motivo si è chiesto il rinvio dell'applicazione a quando le condizioni di mercato saranno meno sfavorevoli.

Inoltre si è evidenziato alla Commissione UE come il previsto aumento del contingente d'importazione di aglio del 21 per cento sia sproporzionato rispetto alla crescita della popolazione dell'Unione del 6 per cento, in conseguenza dell'adesione della Bulgaria e della Romania, ma anche come tale aumento colpisca gravemente gli interessi socioeconomici del settore europeo dell'aglio.
Data di pubblicazione: