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Occorre un Made in Italy tre volte italiano

"Maurizio Gardini: "La Pac accompagni le aziende agricole verso il mercato"

"Piuttosto che risorse a pioggia, occorre investire su innovazione, aggregazione e ricerca per aiutare le imprese a stare sul mercato: questo è l'obiettivo con cui indirizzare la PAC: investire per accompagnare l'azienda agricola verso il mercato. E' il messaggio che consegneremo al ministro Martina quando lo incontreremo tra qualche giorno sull’utilizzo delle risorse". Lo ha detto Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative, intervenendo all'apertura dell'anno accademico 2014 dell'Accademia nazionale dell'Agricoltura che lo ha insignito della carica di Accademico Ordinario.

"L'agricoltura del futuro va disegnata e strutturata tenendo presente che non si potrà tornare indietro rispetto all'aumento della domanda e alla crescita della popolazione mondiale. L'Italia – ha aggiunto Gardini – a questo appuntamento, non si presenta in condizioni ottimali. Abbiamo un problema strutturale: troppe aziende piccole e frammentate sull'orlo del default. E', quindi, necessario ragionare, rapidamente, per una loro crescita dimensionale. Parte delle risorse devono essere destinate a quelle di dimensione tra i 10-20 ettari che sono più a rischio di tutte, ma che più facilmente di altre possono essere rilanciate. Dobbiamo lavorare – ha aggiunto Gardini – per favorire anche l'aggregazione commerciale. La cooperazione agricola di Confcooperative ha lanciato al Vinitaly 'il vino a Km illimitato'. Significa che i prodotti della nostra agricoltura hanno bisogno di fare molti km per portare il Made in Italy nel mondo, stare sul mercato e remunerare al meglio i soci."

"Per una prospettiva di futuro, il tema dell'aggregazione è fondamentale. Non è un caso che nel corso del Vinitaly siano state premiate sei cantine cooperative. Nella graduatoria di Mediobanca tra le prime cantine d'Italia compaiano molte cooperative – ha ricordato Gardini – a eccezione di alcuni grandi marchi privati. Queste cooperative hanno esaltato la produzione di eccellenza di tanti produttori messi insieme per stare sul mercato."

"La filiera è la sfida del futuro. Una filiera che organizza la produzione italiana, la trasforma e la colloca sui mercati. Una filiera al 100% italiana è sicuramente la sfida sulla quale ci posizioniamo come cooperazione, ma occorre un Made in Italy tre volte italiano e vale a dire che sia prodotto in Italia, con materia prima italiana, da azienda con capitali italiani. Per l'italian sounding, invece – ha ribadito Gardini – non basta denunciare. Dobbiamo percorrere una strada nuova che è quella del riconoscimento dei nostri brevetti, contrastare l'utilizzo fraudolento delle nostre denominazioni partendo da un riconoscimento, fare distinzione tra Made in Italy e 100% italiano."

"Noi siamo per una difesa prima di tutto europea per poi aprire la strada internazionale attraverso dei rapporti bilaterali che ci consentano, gradualmente, di attivare trattati commerciali. Non è la strada più diretta, noi avremmo voluto che questo fosse riconosciuto nel WTO, ma non è stato possibile. Così – ha concluso Gardini – dobbiamo lavorare su un'altra strada percorribile che veda i ministeri dell'Agricoltura e degli Esteri, oltre all'intero Governo impegnati su questo obiettivo, di lavorare su ogni singolo paese per accordi bilaterali."
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