Di questi temi si è parlatoa Laterza (provincia di Taranto), nella sala convegni comunale, durante il seminario informativo organizzato dalla locale sezione di Confagricoltura. Un incontro rivolto principalmente alle aziende agricole ma aperto al contributo degli Ordini professionali di commercialisti, agronomi e consulenti del lavoro della Provincia di Taranto.
Un'opportunità trasversale, che il sindaco di Laterza, Gianfranco Lopane, ha subito colto nel suo saluto iniziale: "Di reti si parla da anni – ha detto - ora è venuto il momento di cominciare a realizzarle e questa è un'occasione importante, perché con Confagricoltura abbiamo avviato da tempo un'intensa collaborazione. Le reti, di diverso tipo, sono ormai una necessità sia nel pubblico sia nel privato, strumenti utili per le Amministrazioni locali e i nuovi Gal. Collaborare serve per far funzionare meglio i sistemi, con strumenti messi al servizio dei territori: solo così hanno un senso e fanno crescere le piccole realtà".
Agli esperti il compito di chiarire il profilo del contratto di rete agricolo. La prof.ssa Laura Costantino, docente di Diritto Agrario Università di Bari, ha sottolineato come il legislatore abbia inserito il contratto di rete in "una formula assolutamente innovativa che mira a facilitare l'aggregazione d'impresa, seppure con uno strumento soft che permette alle imprese di mantenere la propria struttura e autonomia d'impresa, anche a fini fiscali".
Per il prof. Nicola Fortunato, docente di Diritto tributario dell'Università di Bari, "il contratto di rete agricolo è un meccanismo ancora acerbo, soprattutto dal punto di vista fiscale, ma che va favorito perché l'aggregazione, anche in forma light, è ormai diventata una necessità per essere competitivi sui mercati internazionali. Tant'è – ha aggiunto - che le reti d'impresa agricola hanno già ricevuto delle agevolazioni, crediti d'imposta e contributi e potrebbero averne ancora, sia per il favore del legislatore rispetto alle forme di aggregazione sia per il fallimento di altri strumenti".
Al netto, insomma, di una circolare esplicativa dell'Agenzia delle Entrate che non soddisfa pienamente il mondo agricolo e di un ulteriore intervento che rimetta ordine alla materia, le potenzialità del contratto di rete agricolo appaiono evidenti. "La nostra organizzazione – ha sottolineato Luca Lazzàro, presidente di Confagricoltura Taranto - crede in questo tipo di strumenti e i dati confermano la bontà della nostra intuizione: nel 2017 sono state costituite 1260 reti d'impresa, di cui 880 con un retista che opera in agricoltura. Abbiamo un'attenzione particolare verso la capacità delle imprese di essere competitive e questi strumenti sono la risposta giusta. Strumenti utili per aiutare le imprese ad aggregarsi, a scegliere la via dell'innovazione per essere più forti e competitive sui mercati nazionali ed internazionali. La strada non è priva di ostacoli, ma ci stiamo attrezzando grazie alle competenze messe in campo da Confagricoltura. E 'facendo rete' anche con l'Università di Bari, gli Ordini professionali e gli Enti Locali, a cominciare dal Comune di Laterza".
All'incontro, moderato dalla commercialista Grazia Bozza, sono intervenuti Cosimo Damiano Latorre, presidente Ordine Dottori Commercialisti Taranto, Gianrocco De Marinis, presidente Ordine Agronomi e Forestali Taranto e Giovanni Prudenzano, presidente Ordine Consulenti del Lavoro di Taranto.