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Cile: volumi elevati di mirtillo, nonostante pioggia e grandine

La pioggia e la grandine cadute il 12 dicembre 2010 nelle regioni del Cile coltivate a mirtillo hanno danneggiato fino al 10% del raccolto in alcune zone, il che, tuttavia, incide pochissimo nella resa totale di una raccolta che è e rimane più alta del previsto. Lo afferma il comitato cileno del mirtillo nella sua relazione settimanale sul raccolto.

Anche dopo il clima instabile del fine settimana, la resa dell'esportazione nella 49ma settimana ha raggiunto 5.648 ton, il 32,7% in del previsto per questo periodo. Cumulativamente, la stagione ha prodotto 11.527 ton di bacche, cioè quasi il 17% in più rispetto alle stime del comitato, fornite dalla società di analisi frutticole IQonsulting.

Nella regione centrale circostante la capitale Santiago, e che si estende verso il litorale, le piogge sono state leggere e non hanno interessato tutte le aree produttive. La raccolta sta arrivando alla fase finale - è al 75% - e dovrebbe concludersi nella 52ma settimana del 2010 o nella prima del 2011. Anche qui, come in altre zone, il periodo di raccolta è stato più lungo di quanto previsto.

Le regioni centro-meridionali vicino a Talca hanno sofferto piogge persistenti e, in alcune parti della regione VIII (Bìo-Bìo), la grandine. Quest’ultima ha causato la cascola dei frutti che attendevano di essere raccolti e una riduzione del lavoro nell'ultimo fine settimana. Le varietà che hanno subito i danni più gravi sono state O'Neal e Duke, che si trovavano più avanti nella maturazione. Il prossimo fine settimana segnerà la conclusione della raccolta di O'Neal e nella 52ma settimana sarà completata anche quella di Duke.

Nella regione VII (Maule) ci sono state complicazioni nel garantire i lavori necessari per la raccolta, il tutto accentuato dal picco anticipato della raccolta in questa zona.

Nelle regioni meridionali ancora si attende di raccogliere. Questa zona ha subito i danni maggiori per pioggia e grandine. Il maltempo ha colpito sia la frutta che le piante. Tuttavia, la stima dei danni non supera il 10%, anche nei casi peggiori. L'importo definitivo del danno deve ancora essere valutato e, secondo il report, è prevista una resa minore in termini di prodotto confezionato.