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Di Giambattista Pepi

"Il contenuto di azoto nella polpa: nuovo "marker" per distinguere la frutta bio da quella convenzionale"

E’ l’azoto, ovvero il rapporto isotopico dell’azoto misurato nella polpa della frutta, il "marker" che consente di distinguere la frutta biologica da quella convenzionale.

La base di questa differenziazione è da ricondurre al differente rapporto isotopico dell’azoto (15N/14N) presente nei fertilizzanti organici (utilizzati in agricoltura biologica) e in quelli di sintesi (utilizzati in agricoltura convenzionale).

Questo nuovo metodo di indagine, se utilizzato, può consentire agli enti certificatori di effettuare controlli mirati specialmente nella fase di commercializzazione delle produzioni biologiche.

E’ questo il risultato più interessante scaturito dal progetto di ricerca "Nuovi 'marker' per la rintracciabilità della frutta biologica (biomarkers)" durato tre anni promosso dal CRA – ACM, Centro di ricerca per l’agrumicoltura e le colture mediterranee di Acireale (Catania) con il patrocinio della Società orticola italiana (SOI) ed il contributo finanziario del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali - Dipartimento delle Politiche di sviluppo - Direzione generale per la qualità dei prodotti agroalimentari e la tutela del consumatore - Ufficio QTC-V Agricoltura biologica ed ecocompatibile – Tutela delle biodiversità.

"Attualmente i controlli sui prodotti biologici si limitano all’accertamento della presenza nelle aziende di mezzi chimici e nell’analisi dei residui di fitofarmaci nel prodotto durante la fase della commercializzazione", dice Paolo Rapisarda, coordinatore scientifico del progetto.

In quest’ultimo caso, però, l’assenza di fitofarmaci non sempre dimostra che il prodotto ortofrutticolo è stato ottenuto con metodo di coltivazione biologico. Inoltre, gli operatori commerciali sono sempre più orientati verso l’importazione di prodotti bio da Paesi in via di sviluppo dove, a volte, il sistema dei controlli non è in linea con quello presente in Italia.

E’ necessario, pertanto, aumentare l’efficacia dei controlli mediante il potenziamento degli interventi ispettivi, ma anche attraverso la ricerca di nuovi "marker" di qualità che permettano di differenziare, in tutto il percorso, "dal campo alla tavola", la frutta biologica da quella convenzionale.

Obiettivo del progetto è stato individuare nuovi "marker" legati al metabolismo primario e secondario dei frutti di agrume, fragole e pesche. Nello stesso tempo è stata avviata un’indagine per valutare la qualità nutrizionale e salutistica dei frutti biologici di queste specie puntando alla loro valorizzazione e promozione commerciale.

Nel caso degli agrumi, ottenuti da agricoltura biologica e convenzionale e provenienti da aziende agrumicole e dall’azienda sperimentale "Palazzelli" del CRA – ACM, la caratterizzazione qualitativa dei frutti biologici, necessaria ad evidenziarne le proprietà nutrizionali e salutistiche, ha mostrato che i contenuti di vitamina C, antocianine totali, polifenoli totali e l’attività antiossidante sono risultati significativamente più alti nelle produzioni bio.

La ricerca conferma, pertanto, che il metodo di coltivazione biologico produce l’attivazione di biosintesi di composti bioattivi dalle spiccate proprietà antiossidanti e, quindi, potenzia le proprietà salutistiche dei frutti. Un aspetto di fondamentale importanza ai fini della valorizzazione e promozione del prodotto indispensabile per il futuro delle produzioni bio.

Per quanto concerne le pesche, quelle ottenute da agricoltura bio sono più salutari di quelle ottenute convenzionalmente, sia come contenuto in antiossidanti, sia come qualità organolettiche.

Lo studio condotto sulle fragole, infine, ha evidenziato una notevole influenza di molte variabili (tipo di coltivazioni, ambiente, genotipo) sull’espressione delle caratteristiche qualitative del frutto.

I risultati ottenuti con il "consumer test" hanno evidenziato che, al momento, non si hanno "strumenti gustativi" per discriminare le fragole biologiche da quelle tradizionali.

Per informazioni:
Paolo Rapisarda
CRA ACM – Centro di ricerca per l’agrumicoltura e le colture mediterranee
C.so Savoia, 190 - 95024 Acireale (CT) – Italia
Tel: + 39 095 7653134
Fax: +39 095 7653113
E-mail: paolo.rapisarda@entecra.it
Data di pubblicazione: