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Presentata in anteprima a San Michele all'Adige (TN)

L'irroratrice del futuro: parte in Trentino il tour europeo



Debutta in Trentino la macchina irroratrice del futuro. All’Istituto Agrario di San Michele all’Adige (TN) è stato presentato ieri il prototipo intelligente ed ecologico per il frutteto, in grado di ridurre l’impiego degli agrofarmaci e rispettare l’ambiente. Il tour europeo proseguirà in altri tredici paesi, tra cui Spagna, Francia, Danimarca, Olanda, Polonia, Gran Bretagna.

Studiata e realizzata dalla facoltà di Agraria di Torino con la collaborazione dell’Istituto di Pomologia e Frutticoltura di Skierniwicze (Polonia) e dell’Università di Wageningen (Paesi Bassi), nell’ambito del progetto europeo ISAFRUIT, la macchina è dotata di sensori e dispositivi elettronici che permettono di distribuire la miscela in base alla quantità di vegetazione presente, allo stato di salute della pianta e alle condizioni ambientali.

Il sistema è stato illustrato agli addetti ai lavori e ai rappresentanti del mondo frutticolo e viticolo convenuti a S. Michele da diverse Regioni. La dimostrazione pratica in campagna è stata preceduta da un seminario tecnico, dove il professor Paolo Balsari dell’Università di Torino ha illustrato nel dettaglio le regole previste dalla direttiva europea per l’uso sostenibile degli agrofarmaci recentemente approvata.

La macchina risulta pienamente conforme alla normativa, che in Italia entrerà in vigore tra un paio d’anni: equipaggiata con il sistema "Crop Adapted Spray Application" (CASA) è in grado di assicurare la precisa, efficace e sicura distribuzione degli agrofarmaci. E’ dotata di componenti elettronici che interagiscono fra loro: identificano la presenza, le dimensioni e l’intensità della vegetazione del bersaglio da trattare; individuano già dalle prime ore la parte della pianta oggetto dell’infezione e adeguano la distribuzione della miscela alle condizioni ambientali, oltre che diminuire adeguatamente la distribuzione in prossimità delle aree sensibili (corsi d’acqua, abitazioni, ecc.).

"Si tratta di un importante risultato tecnico, anche se per l’applicazione pratica dovremo ancora aspettare - spiega Maria Venturelli, responsabile dell’Area Consulenza e Servizi per le imprese del Centro Trasferimento Tecnologico di San Michele - L’impegno della ricerca e della sperimentazione ora consente l’avvio della fase più importante, quella del trasferimento in campagna. Costruttori e tecnici sono quindi ora chiamati a passare alla fase operativa, a fronte di una esigenza reale che il settore frutti-viticolo ha già apertamente espresso".
Data di pubblicazione: